poveri italiani
Da manager a clochard in cravatta, il dramma dell'ex dirigente
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A "L’Aria che tira" Myrta Merlino ha messo sotto i riflettori una storia che tocca l’anima: Enzo Prosperi, ex dirigente Fininvest e invalido civile, si è ridotto in stato di povertà per una serie di eventi sfortunati. In giacca e cravatta fa lo psicologo di strada in piazza Duomo a Milano in cambio di un obolo: “È vero che c’è libertà di parola, ma nessuno ti ascolta per questo la gente si ferma a parlare con me. Gli assistenti sociali spesso si comportano come nemici. Io combatto questa burocrazia idiota”. La stessa che pochi mesi fa, per un disguido, gli ha levato i 140 euro del REI lasciandolo senza mangiare per oltre 20 giorni. Prosperi mantiene il suo decoro per un motivo ben preciso: “Se mi vestissi come un clochard, cioè per quello che sono, automaticamente diventerei un invisibile”. La storia di Enzo è l’emblema della nuova Italia, quella dove la povertà relativa colpisce 9 milioni di persone e quella assoluta 5 milioni, quella dove è terribilmente complicato rimettersi in piedi dopo una caduta e reinserirsi nel mondo del lavoro, quella dove se non sei in giacca e cravatta non hai un volto. Prosperi ha una figlia che si vergogna di lui perché “combatte mettendoci la faccia” e Myrta Merlino lo evidenzia: “So che non è facile Francesca, ma prova a essere fiera di questo papà perché ne vale la pena”.