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Chattare e non toccare. Così il coronavirus ha cambiato le app di incontri
Il suo motto è «vivi la tua voglia» ma l’isolamento forzato ha costretto la community di incontri ed erotismo JOYclub a comprimere l’indomito spirito libertino in una sorta di «chattare e non toccare». L’app ha infatti deciso di regalare a tutti gli utenti la versione premium, ovvero la possibilità di interagire online con tutti i membri della community, accesso illimitato a foto e video e la possibilità di visitare i profili in incognito. Ma solo per «svagarsi senza uscire dal proprio appartamento», precisa la piattaforma. Insomma, preliminari digitali a iosa ma niente incontri. Il sesso online non è mai stato così virtuale come nei giorni solitari del coronavirus in cui scappatelle e rendez vous prendono la forma immateriale del sexting o del video-appuntamento. L’app Once, ad esempio, nasce con la vocazione dello slow dating e la quarantena di massa ostacola i piani ma non troppo. La piattaforma ha lanciato una funzione live-video per permettere agli utenti messi in contatto come possibili anime gemelle di conoscersi e corteggiarsi senza rischi di contagio. Ma cosa si può fare in un appuntamento virtuale? Once consiglia di organizzare aperitivi, guardare un film o preparare la cena insieme, anche se ognuno a casa sua. Nuove funzioni video e messaggi vocali sono stati attivati anche da Bumble, app basata sul principio che a fare la prima mossa deve essere la donna. La piattaforma serve anche a incontrare nuovi amici, e sono possibili anche chat di gruppo. Fosco invece lo scenario per le app più usate per gli incontri mordi e fuggi. E così mentre i siti hard fanno il pieno di contatti, con l’Italia e l’area di Washington, focolaio Covid-19 negli Stati Uniti, in testa agli incrementi di traffico di PornHub, la società Match che possiede Tinder e OkCupid fa i conti con una flessione costante del titolo in Borsa. Se la prima, con 340 milioni di download in 190 Paesi trema per per i mancati ricavi del mese di marzo, la consorella OkCupid prova a capire come si comporteranno i propri utenti. L’app, che attraverso dei questionari promette di far incontrare le anime gemelle, ha inserito nelle ultime settimane delle nuove domande per i suoi utenti come «Il Coronavirus influisce sulle tue frequentazioni?». Una scelta dovuta all’aumento esponenziale tra gennaio e marzo delle menzioni del Covid-19 nelle chat dei cupido britannici. I quali, prima che la pandemia diventasse una catastrofe globale e avere un appuntamento fosse dichiarato ufficialmente fuorilegge, si dicevano disposti a rischiare il contagio nella misura del 93%. Nel sondaggio diffuso dalla stampa anglosassone veniva rilevata una percentuale analoga negli Stati Uniti mentre gli utenti italiani sembravano aver già capito l’andazzo nei primi giorni di marzo: solo il 45% ha dichiarato che avrebbe continuato a uscire con potenziali partner trovati online. Interessante anche un altro dato: le chat all’interno della community sono cresciute del 7%. Non ci sono dati invece di altre dating app popolari come Meetic, Badoo e Grindr, ma è più che probabile che molte delle piattaforme basate sulla prossimità geografica stiano vivendo una fase di contrazione. E così spuntano nuove startup, come OkZoomer, che prova a cogliere l’attimo con un’app che privilegia le affinità e non la vicinanza. Già, perché l’amore ai tempi del coronavirus è necessariamente a distanza. Almeno fino alla fine della quarantena globale. Nel frattempo, come diceva Totò in quel film sulla chiusura delle case di tolleranza: «Arrangiatevi!».