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Fuga da Facebook: un utente su quattro ha rimosso l'applicazione

Scandalo privacy, fake news e bullismo: ad abbandonare Zuckerberg sono soprattutto i giovani

Alessandro Perrone
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Non si riesce a stare un attimo tranquilli negli uffici di Facebook. Accuse di censura, cattiva gestione dei dati degli utenti, audizioni al Congresso degli Stati Uniti, lotta alle fake news dai dubbi risultati e ora ci si mette anche una ricerca del Pew Research Center che mette in luce uno scenario molto preoccupante per i dirigenti del social network. Secondo i dati raccolti, nella fascia di età dai 18 anni in su più di 4 utenti su 10 (42%) nell'ultimo anno hanno preso una pausa di diverse settimane da Facebook, mentre più di un quarto (26%) ha direttamente disinstallato l'applicazione dal proprio smartphone. È probabilmente l'effetto dello scandalo scoppiato lo scorso marzo sulle pagine del New York Times e del The Observer, che ha svelato un sistema messo a punto dalla società di consulenza britannica Cambridge Analytica, con lo scopo di influenzare l'opinione pubblica per fini elettorali tramite la raccolta e l'analisi dei dati di 87 milioni – forse anche di più – di utenti. La ricerca del Pew Research Center è stata effettuata negli Stati Uniti dal 29 maggio all'11 giugno, proprio sul finire di una primavera da incubo per Mark Zuckerberg. Ma se i disastrosi effetti a breve termine, come il crollo delle quotazioni in borsa del titolo Facebook, sembrano essersi conclusi, i numeri elaborati raccontano di una ferita ancora aperta potenzialmente fatale per il social network. La fiducia degli utenti sta crollando. Il 52% degli intervistati ammette di aver modificato le impostazioni sulla privacy nell'ultimo anno, ma il dato ancora più preoccupante è che i più delusi dalla gestione della privacy da parte di Facebook sembrano essere i più giovani. La percentuale di utenti che hanno disinstallato l'app del social dal proprio smartphone sale dal 26% al 44% se si prende in considerazione la fascia di età dai 18 ai 29 anni. Tutti numeri che Facebook conosce benissimo, e infatti negli ultimi mesi negli uffici di Menlo Park si è cercato in tutti i modi di correre ai ripari. Controllare i settaggi per la privacy è diventato più semplice, i termini di servizio – quel papiro di informazioni che dobbiamo accettare al momento dell'iscrizione – sono stati riscritti e resi più chiari ed è stata aggiunta una funzione che permette di scaricare tutti i dati che Facebook ha raccolto su di noi. Vedere, ma non toccare; non c'è modo di eliminare nulla. Il 9% degli utenti l'ha comunque utilizzata e fra questi quasi la metà ha poi deciso di eliminare l'app di Facebook. Per Mark Zuckerberg e Co. la strada per riconquistare la fiducia dei propri iscritti è ancora lunga.

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