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Intelligenza artificiale e blockchain fanno crescere l'agricoltura

Al Forum PA la collaborazione tra Microsoft e CREA

Alessandro Perrone
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È tornato anche quest'anno il Forum PA, l'evento dedicato all'innovazione digitale nella pubblica amministrazione che si svolge a Roma dal 22 al 24 maggio fra l'acciaio e il vetro della Nuvola di Fuksas. Il filo conduttore dei 250 incontri è svecchiare la pubblica amministrazione completando la trasformazione digitale senza dimenticare gli obiettivi di sviluppo sostenibile stilati nell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Ed è proprio dalla necessità di migliorare la ricerca e la sostenibilità nel settore agricolo con l'aiuto della tecnologia che nasce la collaborazione fra Microsoft e CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria), un ente del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali specializzato nella ricerca agroalimentare. L'Italia è il primo paese in Europa per numero di giovani che lavorano in agricoltura, un settore che ultimamente sembra dare più certezze lavorative e la possibilità di applicare tecnologie e strumenti hi-tech per migliorare la produzione. In questo quadro si sviluppa il progetto fra Microsoft e CREA presentato nella prima giornata di Forum PA. Ce lo racconta Simonetta Moreschini, Direttrice della Divisione PA di Microsoft: “Cerchiamo sempre di intercettare con i nostri partner le esigenze delle varie industry e l'agricoltura rappresenta un segmento molto interessante che sta attirando tante nuove leve”. E l'obiettivo di CREA è proprio quello di rendere più facile la vita degli agricoltori grazie alle potenzialità delle nuove tecnologie, come l'Internet of Things, l'intelligenza artificiale e il machine learning. Microsoft, dopo la collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana, presentata proprio un anno fa sempre al Forum PA, torna quindi con i piedi per terra, o quasi. Al centro del progetto c'è sempre la sua piattaforma di cloud computing Azure e tutti gli strumenti integrati al suo interno. “Con le funzionalità di IoT si possono sfruttare i dati prodotti dai sensori installati sul luogo per gestire al meglio i cicli di coltivazione – spiega Simonetta Moreschini – e analizzando grandi quantità di dati eterogenei è possibile sviluppare modelli predittivi molto accurati grazie a strumenti di machine learning e AI integrati nella piatttaforma Azure”. Non mancano anche tecnologie che sfruttano la blockchain, il sistema che sta alla base dei Bitcoin, per sviluppare processi di certificazione dei prodotti e monitorarne il percorso dalla filiera fino al consumatore. Il tutto senza spendere cifre astronomiche: “Il cloud rappresenta una risposta a tanti temi con dei costi che non sono più proibitivi – ribadisce la Moreschini – siamo nel pieno di una democratizzazione dell'IT”. Nel pratico, l'applicazione di queste tecnologie, se condotta nel modo migliore, potrebbe portare a diversi vantaggi per gli agricoltori. Con i modelli predittivi sarà infatti possibile difendere la produzione dalla variabilità climatica, una delle piaghe dell'agricoltura italiana, contenendo i costi e minimizzando i rischi ambientali; ma anche garantire la sicurezza del Made in Italy “con la possibilità di valorizzare le specificità territoriali combattendo concorrenza illecita e prodotti contraffatti – spiega la Direttrice della Divisione PA di Microsoft – un progetto con ambizioni notevoli”. Ambizioni alte per un paese che è abituato a deluderle, ma la strada intrapresa sembra quella giusta e dalle parti di Microsoft sembra non manchi la voglia di collaborare con la pubblica amministrazione: “Oltre a quelli già attivi con diverse enti fra cui ASI, INAIL e Corte dei Conti ci sono sempre nuovi progetti – racconta Simonetta Moreschini – il prossimo è con la regione Emilia Romagna per implementare un modello di smart working per aumentare la produttività, ma anche per migliorare l'esperienza lavorativa e la fluidità di comunicazione con i cittadini”. E poi conclude: “Ora la sfida è far sì che le eccellenze diventino strutturali e non rimangano macchie di leopardo”.

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