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Da Amazon Echo a Home Pod, ecco gli smart speaker per "parlare" con la casa connessa

Amazon Echo e Home Pod

Alessandro Perrone
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La tecnologia sta per invadere ogni spazio delle nostre case. Non è una profezia da scenario fantascientifico distopico, ma la realtà, o quasi. Grazie all'Internet delle Cose, quel mondo di oggetti connessi in rete fra loro, e alle potenzialità dell'intelligenza artificiale, la smart home, la casa intelligente in cui gestire da un'app o con un semplice comando vocale tutti i sistemi casalinghi connessi, sembra essere sempre più vicina. Ma se per gli elettrodomestici intelligenti e gli impianti domotici servono ancora delle tasche belle grosse, un'altra tecnologia, più accessibile e facile da utilizzare, sembra aver trovato il proprio spazio sul mercato: gli smart speakers. Secondo un report di Canalys, azienda specializzata in ricerche di mercato, nel 2018 il numero di smart speaker venduti salirà dai 30 milioni del 2017 a 56 milioni di dispositivi. Facile capire perché Apple abbia deciso di cercare spazio in un mercato dominato per ora da Google e Amazon, con i loro hardware e i loro due assistenti vocali, Google Assistant e Alexa. HomePod, lo speaker Apple presentato lo scorso giugno, è stato lanciato nel mercato statunitense e inglese a inizio febbraio. Il design ricorda un gomitolo di lana e al suo interno contiene sette altoparlanti, quattro subwoofer e sei microfoni per diffondere e catturare il suono da ogni direzione. A soddisfare ogni richiesta c'è ovviamente Siri, che oltre a gestire la nostra musica sa darci informazioni sul meteo, sul traffico e sulle ultime notizie. E grazie alla compatibilità con HomeKit, da HomePod possiamo gestire tutti i dispositivi connessi in casa, dal termostato all'illuminazione. Per l'arrivo in Italia bisognerà ancora attendere, mentre il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 360 euro. Ma Apple è solo l'ultima arrivata. Nel 2014 c'era già la prima generazione degli Amazon Echo e nel 2016 è arrivata la seconda. Il brand comprende una sfilza di smart speaker, dal piccolo Echo Dot (49 dollari) fino al capostipite Echo (99 dollari) ed Echo Plus (149 dollari). Tutti sono gestiti da Alexa, l'assistente vocale Amazon, ed è qui che emerge l'esperienza accumulata dall'azienda di Seattle. Oltre a svolgere i classici compiti del maggiordomo virtuale, si possono far imparare ad Alexa ulteriori skills: nuove abilità create da sviluppatori esterni. Così Echo può ordinare un caffè da Starbucks oppure chiamare un Uber. E con Echo Plus, che ha implementato al suo interno il sistema ZigBee, lo smart speaker di Amazon si trasforma in un hub da cui controllare la rete di oggetti connessi in casa. Come per HomePod, anche la famiglia Echo non è ancora disponibile in Italia, ma non dovrebbe mancare molto al suo arrivo. Se Amazon ed Apple si muovono, Google non è rimasto certo con le mani in mano. Il loro smart speaker si chiama Google Home. Anche lui non è ancora arrivato in Italia, ma la sperimentazione è già iniziata e sembra essere il più vicino di tutti al lancio nel nostro paese. Alla versione standard (149 euro), con il tipico design cilindrico e la possibilità di personalizzare il colore della base del dispositivo, alla fine del 2017 si sono aggiunte le versioni Max (399 dollari) e Mini (49 dollari). A gestire il sistema Home c'è l'intelligenza artificiale di Google Assistant, che però non può competere con il numero di funzionalità già disponibili su Alexa. Ma il punto di forza degli speaker Google è il comparto audio, soprattutto per Home Max, dotato di due altoparlanti e due subwoofer per riprodurre musica in modalità stereo. Quando la partita si sposta sulla qualità audio è impossibile non tirare in ballo gli smart speaker Sonos. L'ultimo arrivato è Sonos One (229 euro), disponibile anche in Italia, ma senza il supporto dell'assistente vocale Alexa. Il dispositivo si può collegare a praticamente tutti i servizi streaming presenti sul mercato e trasmette musica tramite wi-fi, e non tramite Bluetooth, con un eccellente qualità del suono a dispetto delle dimensioni contenute. E per i fortunati che vivono nei paesi in cui è supportato Alexa, fa anche tutto quello che fanno gli altri smart speaker. Chissà se Sonos non riesca a trovare uno spazio fra i giganti.

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