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Dai tessuti artificiali ai modelli 3D: ecco i progetti vincitori di Start Cup Lazio

Alessandro Perrone
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I migliori cervelli tecnologici della regione si sono incontrati e sfidati questa mattina in occasione della finale di Start Cup Lazio, la business plan competition promossa da atenei e centri di ricerca laziali che ha come scopo quello di lanciare nel mondo imprenditoriale le migliori realtà del territorio. Trenta le idee proposte, ma solo dieci i team che hanno avuto la possibilità di giocarsi le proprie carte nella finale esponendo i progetti a un comitato di valutazione presieduto, fra gli altri, da Paola Paniccia, delegata all'organizzazione della Start Cup Lazio, e dal prof. Maurizio Talamo dell'Università di Tor Vergata. Le idee presentate sono state suddivise in 4 categorie: Life Sciences, Cleantech & Energy, Industrial e ICT. Tutti e dieci i team finalisti, che si sono contesi un montepremi complessivo del valore di 60mila euro, hanno seguito, nelle settimane precedenti alla finale, un percorso di mentorship per l'elaborazione del business plan e del pitch, in altre parole la presentazione del progetto d'impresa con prospettive future e possibili opportunità di mercato. Tre i team premiati, che oltre alla vincita in denaro avranno accesso al Premio Nazionale per l'Innovazione promosso da PINCube, la rete nazionale degli incubatori di impresa universitari, con la co-partecipazione di FS Italiane, in programma a Napoli il 30 novembre e l'1 dicembre. Il terzo posto, che prevede un premio di 2000 euro, è stato assegnato a SIXXI Factory. Il progetto, presentato da Ilaria Giannetti, prevede l'ideazione e la messa in commercio di modelli in miniatura delle migliori opere ingegneristiche italiane, da assemblare a scopo ricreativo ed educativo. Le diverse parti saranno fabbricate con stampanti 3D, mentre nei prossimi giorni sarà attivo un portale per accedere alla SIXXIelibrary, una libreria digitale dove ordinare i kit o comprare i modelli da stampare a casa. Il secondo posto e i 3500 euro in palio se li aggiudicano i ragazzi di Imagensys, con un progetto della categoria Life Sciences. Il team di ricercatori ha messo a punto una videocamera, poco più grande di uno smartphone, in grado di localizzare masse tumorali e facilitare il lavoro dei chirurghi in sala operatoria. Il dispositivo è ancora in fase prototipale, ma dovrebbe essere pronto entro inizio 2018. La startup sta già sviluppando altre attrezzature da lanciare in futuro. Al primo posto un altro progetto dal grande potenziale medico, Homolog, sviluppato da un team con una forte componente femminile, che si porta a casa il premio più alto, 5000 euro. L'idea sperimentale alla base progetto è quella di ricreare artificialmente tessuti biologici basati su cellule staminali umane riprogrammate, con la possibilità di ricreare delle versioni in miniatura di organi interni e malattie per dare modo ai ricercatori di sperimentare su cellule umane in sostituzione dei modelli animali. Un'importante idea per il futuro costruita dai ragazzi che il futuro di questo paese lo costruiranno.

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