APP E MOBILITA'
I passaggi in motorino diventano social
Muoversi a Roma è un’impresa, soprattutto per chi in una giornata deve spostarsi più volte in diversi punti della città. Fra il traffico e i parcheggi che non ci sono affidarsi all’auto è sempre un’incognita, e il trasporto pubblico non brilla certo per efficienza e velocità. Le due ruote per tanti romani restano l’alternativa migliore per attraversare la Capitale senza impiegare tempi biblici. Da qualche tempo i cittadini della Capitale hanno anche delle alternative al mezzo privato: le piattaforme di scooter pooling e scooter sharing. Tra le prime brilla Scooterino, l’app per smartphone (iOs e Android) per dare e ricevere passaggi in motorino. È una sorta di BlaBlaCar delle due ruote, dove i possessori di scooter dividono il viaggio con un utente che deve fare lo stesso tratto di strada e in cambio ricevono una quota come rimborso spese. «Abbiamo appena compiuto un anno - spiega Oliver Page, l’italoamericano di 23 anni che ha fondato Scooterino - e a oggi, soltato con il passaparola, abbiamo già 12mila utenti registrati di cui 500 offrono passaggi per un totale di 17mila corse effettuate. La tendenza è in crescita, stiamo per lanciare una nuova versione dell’app e presto partiremo anche in altre città». Dopo aver scaricato l’app e creato un profilo si comincia indicando il tragitto desiderato per poi scegliere tra le offerte ricevute. Il costo è calcolato in base alle distanza e la piattaforma trattiene una percentuale. Il pagamento online avviene dopo la corsa così come le recensioni che vanno a costruire la reputazione degli utenti. Ma non ci sono problemi legali o fiscali? «Si tratta di un servizio basato sulla condivisione dei costi, quindi senza fine di lucro - continua Page - se un utente prova a farlo come "lavoro" e offre troppi passaggi lo blocchiamo, è già successo. Dal punto di vista della sicurezza verifichiamo che ogni utente che si offre come scooterista sia in regola con l’assicurazione anche per il passeggero. Gli utenti sono molto soddisfatti, perché la sharing economy è un fenomeno che va oltre il servizio che viene condiviso: capita che le persone poi si rivedono, lavorano insieme, o magari si innamorano». Un’opzione in più per i centauri occasionali, mentre le piattaforme di scooter sharing si moltiplicano nella Capitale. Dopo gli Mp3 di Enjoy sono arrivati i tricicli Yamaha di Zig Zag e gli scooter elettrici di 2hiresharing mentre altri operatori, come Scuter e i suoi microveicoli ecologici, si stanno preparando a sbarcare nella Capitale.