LA RECENSIONE
Gears of war 4, il ritorno dell’esclusiva Microsoft
Dopo l’edizione remaster del primissimo episodio della serie, l’esercito dei Gears torna finalmente a combattere su Xbox One con Gears of War 4, primo vero seguito in cinque anni della saga ideata da “Epic Games” e poi passata recentemente al team di sviluppo “The Coalition”. Il brand quindi rappresenta un vero cult del mondo videoludico che, a partire dal 2006, ha conquistato un'intera generazione di giocatori, grazie a un eccezionale primo capitolo che ridefinì il genere degli sparatutto in terza persona, diventando punto di riferimento e ispirazione per tante produzione future. L’episodio originale, oltre ad una componente ludica ben studiata, era anche arricchito da una storia appassionante ambientata in un mondo devastato, ma capace di presentarsi al giocatore con panorami che lasciavano senza fiato. Senza contare poi il lato multigiocatore, che ancora oggi è considerato uno dei migliori nel panorama competitivo nell'ambito degli shooter in terza persona. A distanza di 10 anni, quindi, la saga vive una nuova esistenza grazie al team “The Coalition” che con Gears of War 4 propone un titolo tripla A destinato a restare nelle menti di tutti i giocatori. A livello di trama, questo nuovo episodio di Gears è ambientato 25 anni da quando i “COG” sono riusciti a sterminare le perfide Locuste e i crudeli Splendenti grazie al generatore anti-imulsion. Ormai la vita sul pianeta Sera si è stabilizzata anche se l'umanità è rimasta mutilata dalla guerra e i pochi sopravvissuti sono ormai stati raggruppati dai COG in una serie di insediamenti controllati con pugno di ferro dal Primo Ministro Jinn, una donna risoluta ed estremamente autoritaria. Essendo i sopravvissuti così pochi, gran parte dei lavori e delle attività di sicurezza come il pattugliamento ed il mantenimento dell'ordine è affidato ora ai “DeeBees”, ossia robot principalmente dalle fattezze umanoidi creati per aiutare i sopravvissuti, nonostante il corpo dei Gears sia comunque ancora attivo. Ma non finisce qui, lo scenario sul pianeta è reso ancora più apocalittico perché la superficie di Sera è spesso martoriata da potenti "eruzioni di vento" e da violente tempeste di fulmini note come “stormwall”. Tali calamità rendono la vita molto difficile agli abitanti ed è per questo che gli insediamenti sono stati dotati di gigantesche mura di cinta mobili, che all'occorrenza possono essere messe in posizione per difendere la popolazione dalle nuove tempeste letali. In questo mondo martoriato vive “James Dominic Fenix”, figlio di Marcus Fenix (il protagonista della trilogia iriginale ndr.) e come lui membro dei COG, o almeno fino a prima di esser allontanato. JD ha infatti disertato insieme all'amico Delmont Walker, finendo per rifugiarsi tra gli Estranei, una comunità di persone - tra ex-COG e civili - alle quali non piace vivere sotto il regime autoritario instaurato dalla Jinn e che si sono insediati in un villaggio indipendente. I due amici vivono serenamente svolgendo vari compiti per la comunità insieme alla loro amica Kait Diaz, quando un giorno durante una missione all'esterno vengono bloccati dalle forze COG. Da questo momento in poi l’avventura diventa un susseguirsi di colpi di scena e di combattimenti all’ultimo sangue che aprono tutto un nuovo filone del marchio Gears of War. Il titolo, completabile in circa 10 ore di gioco alla difficoltà più semplice e nel doppio del tempo al livello “folle”, vedrà i giocatori esplorare un gran numero di location tra vecchi ruderi dell'era d'oro di Sera, nuove costruzioni dei COG e rigogliose aree naturali. La campagna del gioco, godibile sia da soli nei panni di JD che con un compagno in locale oppure online, si sviluppa in maniera lineare lungo cinque diversi atti, con una struttura praticamente identica a quella dei primi tre GoW: ci si alterna tra momenti d'esplorazione ed altri di combattimento, seguendo percorsi prefissati che occasionalmente presentano dei bivi che separano il protagonista dai compagni introducendo così la possibilità di coprire o farsi coprire dagli alleati che hanno deciso di prendere l'altra strada. A livello di gameplay: La struttura di base del gioco è rimasta sostanzialmente invariata e i motivi sono piuttosto semplici: si tratta di una serie dalle meccaniche ben rodate e apprezzate da un pubblico enorme di giocatori. Ecco perché The Coalition non ha voluto stravolgere nulla e ha anzi fatto in modo di apportare delle migliorie a tutto tondo e delle variazioni interessanti, capaci di perfezionare ulteriormente la formula. Tra le nuove bocche da fuoco più determinanti sul campo di battaglia in GoW 4 fanno la loro comparsa l'Overkill, il Buzzkill, il Dropshot e un devastante fucile a lungo raggio in grado di concentrare una violenta scarica elettrica sui corpi dei nemici. L'Overkill è un potente fucile a pompa che spara due colpi: uno quando si preme il grilletto e l'altro quando lo si rilascia; il Buzzkill spara delle lame che rimbalzano lungo lo scenario e consente di far fuori di sponda gli avversari nascosti dietro ai ripari; il Dropshot, invece, trapassa gli ostacoli per poi esplodere in prossimità del nemico. E non mancano nemmeno armi e granate che infliggono danni ad area. Tutto ciò concorre a creare molto più dinamismo durante le partite, soprattutto nel multiplayer, dove bisogna davvero prestare la massima attenzione e non sono concesse lunghe soste dietro i ripari. Ma ci sono novità anche per quanto riguarda l’azione di gioco vera e propria: adesso è possibile tirare a sé gli avversari accucciati dall'altra parte della copertura e accoltellarli all'istante, oppure scavalcare in corsa e piombargli addosso, lasciandoli storditi per qualche istante. Tuttavia è possibile reagire a queste manovre con un contrattacco premendo con velocità il tasto che appare su schermo per qualche istante; di conseguenza, per la prima volta nella serie non si assisterà più a quei momenti di immobilità dove due o più giocatori indugiano sul da farsi mentre rimangono nascosti, soprattutto perché è disponibile una vasta gamma di possibilità per fare uscire allo scoperto il nemico, tenerlo lontano dalla copertura o sorprenderlo con nuove strategie. Ci sono insomma diverse innovazioni che faranno certamente la differenza tra i giocatori più statici e quelli più abili, soprattutto sulla lunga distanza. Nell'attesa che anche la versione per PC venga resa disponibile, il gioco su Xbox One gode di un'ottima stabilità generale e non incappa mai in alcun bug. A fronte dei magnifici effetti luce, in particolar modo quelli ambientali generati dalle "eruzioni di vento", è presente una qualità altalenante delle texture in alcuni scenari. Per quanto riguarda il multiplayer, le modalità storiche, vero fiore all'occhiello della produzione, ritornano in splendida forma puntando ad essere un punto di riferimento nell’ambito degli e-Sport raggiungendo la vetta più alta di divertimento dall’intera serie. Si tratta dunque di un'evoluzione assai gradita, che sarà sicuramente acclamata da tutti coloro che vogliono il massimo dalla competizione e da chi si avvicina per la prima volta alla serie. Alle tipologie di scontro online classiche, sono state aggiunte nuove modalità come Dodgeball, Corsa agli Armamenti ed Escalation. Nella prima bisogna eliminare la squadra avversaria, con un'interessante variante: fare un'uccisione significa riportare in vita un compagno del proprio team; in Corsa agli Armamenti bisogna uccidere il nemico con quasi ogni tipo di arma, partendo dalle più potenti fino ad arrivare alla pistola: ogni tre uccisioni, viene cambiata l'arma per tutto il team; Escalation è invece stata pensata avendo in mente gli e-Sport ed è una modalità tattica e piuttosto frenetica, dove l'abilità del singolo e le intelligenti coperture offerte dal team hanno grande rilevanza. Per gli amanti del multiplayer competitivo, torna la famosa modalità Orda che consente a un gruppo di amici, ma anche di giocatori presi a caso dalla rete, di affrontare 50 ondate di nemici sempre più “duri” da abbattere. Per questa modalità è stato introdotto per la prima volta un sistema che prevede ben cinque classi, con le rispettive abilità gestite dall'attitudine di base e dalle carte acquisite giocando. Soldato, Cecchino, Ingegnere, Pesante e Scout non sono obbligati a portarsi appreso le armi iniziali, perché in Orda tutto è destinato a mutare in modo repentino e c'è in ogni caso bisogno di un grande spirito di adattamento alle diverse situazioni. Tramite il fabbricatore (una sorta di stampante 3D in grado di generare armi in cambio di energia) si potranno costruire fortificazioni mobili, torrette difensive, esche e una buona parte dell'armamentario, tutto sbloccabile gradualmente tramite i punti ottenuti con le uccisioni dei nemici controllati dall’ia. Tirando le somme, questo Gears of War 4 rappresenta un degno sequel della saga originale di Epic Games. I ragazzi di “The Coalition” hanno infatti saputo prendere il meglio di quanto già visto in passato impreziosendolo di nuove feature. Per i possessori di Xbox One il titolo è un acquisto obbligatorio. Lasciarselo scappare sarebbe proprio un vero peccato. GIUDIZIO GLOBALE: GRAFICA: 9,5 SONORO: 9 GAMEPLAY: 9,5 LONGEVITA’: 10 VOTO FINALE: 9,5