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Attacchi informatici, 6 aziende su 10 sono rassegnate

Hacker

Il 57% delle aziende non si sente al sicuro

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Fonte:MobileOs.it  Dopo la recente notizia del furto di 1,2 miliardi di password e 5 milioni di indirizzi mail da parte di hacker russi (consultabile qui), viene spontaneo domandarsi quanto le aziende siano consapevoli dei rischi e quanto siano in grado di reagire dinanzi un attacco informatico. Uno studio approfondito sulla capacità di difesa dai crimini informatici ha svelato quanto effettivamente le aziende piccole, grandi e di medie dimensioni siano in grado di difendersi dagli attacchi e dal furto di dati. La ricerca dal titolo Exposing the Cybersecurity Cracks: A Global Perspective (consultabile qui) è stata condotta dal Ponemon Institute ed è stata pubblicata da Websense Inc. La ricerca ha coinvolto a livello mondiale 4.880 professionisti della sicurezza It, provenienti da 15 Paesi: Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Hong Kong, India, Italia, Messico, Paesi Bassi, Singapore, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti. Dallo studio è emerso che Vi è una carenza nella capacità di un'organizzazione di proteggersi contro gli attacchi informatici anche se le aziende hanno la giusta tecnologia per arrestare la perdita di dati ed il furto. I risultati mostrano una preoccupante tendenza sulla sicurezza informatica. Alla domanda sullo stato della sicurezza informatica oggi, il 57% degli intervistati non crede che la propria organizzazione sia protetta dagli attacchi informatici avanzati. Il 63% ritiene di non avere la giusta tecnologia per fermare i criminali informatici dal rubare informazioni aziendali. Mentre appena il 26% è d'accordo sul fatto che è possibile creare un programma in grado di bloccare tutti gli attacchi. Non è sorprendente, quindi, che la maggior parte degli intervistati (69 per cento) ritenga che le minacce di sicurezza informatica a volte si celano negli stessi sistemi di sicurezza esistenti delle loro aziende. Gli intervistati in Francia (82%), Italia (82%), Singapore (79%) e Germania (78%) sono più propensi ad accettare che che le minacce informatiche a volte passino inosservate attraverso i sistemi di sicurezza della propria azienda. Meno propensi a credere che questo sia il caso, e più ottimisti sul fatto che si possono prendere minacce, sono gli intervistati del Canada (56%), Svezia (57%) e Australia (58%). Ma quante sono le realtà aziendali ad aver subito attacchi informatici e furto dati? La ricerca del Ponemon Institute ha rilevato anche questo. (Estratti da MobileOs.it) "Partendo dall'Italia, il 49% delle aziende analizzate ha affermato di aver subito diversi attacchi informatici durante l'anno consistenti in accessi alle reti o ai sistemi aziendali. Il 68% non ha un apparato tecnico e professionale adeguato per proteggersi dagli attacchi e dai loro effetti. Il 69% degli intervistati ha dichiarato di non avere sufficienti informazioni sugli attacchi informatici, sui metodi di prevenzione avanzati e sulla gestione di un'emergenza di sabotaggio informatico. Inoltre, sia la perdita di dati sensibili che la mancanza di sicurezza digitale si traducono in danno economico e perdita di fatturato. Analizzando sia la situazione globale che la situazione italiana non è la mancanza di conoscenza o consapevolezza sull'esistenza dei cyber criminali e dei sabotaggi informatici a creare mancanza di difese, ma l'aggiornamento e una conoscenza specifica sul tema della sicurezza informatica. Le modalità di ingresso in un sistema sono molteplici, soprattutto quando l'azienda usa sistemi cloud o collegati a siti internet".

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