The Last of Us Remastered, l'apocalisse è su PS4
Il kolossal di Naughty Dog sposa la next-gen
The Last of Us Remastered è finalmente disponibile. Senza giri di parole il titolo rappresenta la migliore versione possibile del capolavoro di Naughty Dog. Il remaster in alta definizione ed il frame rate stabile valorizzano ulteriormente quello che già era un gioco eccellente su PlayStation 3. Ma veniamo al dunque: questo porting in salsa next-gen di uno fra i capolavori del gaming contemporaneo non può essere classificato come un semplice videogioco, ma più propriamente come una storia fatta di momenti, che mette in luce le debolezze e la fragilità dell'essere umano dinanzi le difficoltà, dove anche il più "duro" ha paura e dove la follia ha spesso la meglio sul coraggio. Raccontata con una lucidità brutale, una storia forte e avvincente tenuta in piedi da una regia da Oscar. La trama di The Last of Us (qui la recensione per PS3) ha un peso davvero enorme, è cattiva, diretta, straziante: coi suoi silenzi da brivido consuma personaggi e sentimenti, consuma lacrime, rimorsi, eroismo. Il tutto schiacciato dalla consapevolezza che alla fine non resterà nulla, se non uno sbuffo di spore, rigurgito dolce e leggero di un corpo martoriato, dissipato dal vento e senza più nessuno che possa respirarlo. A distanza di un anno The Last of Us non è invecchiato di un solo giorno, la sua forza è viva più che mai, e rimane per Naughty Dog un deciso passo avanti in termini di maturità, con una narrazione complessa, con tematiche apprezzabili pienamente da un pubblico adulto e senza compromessi che colpisce il giocatore con una potenza davvero devastante. Questo turbine di qualità rare in un videogioco poi sono affiancate anche da un gameplay corposo, cruento, spesso crudele e sempre coinvolgente. La commistione ideale di cinema e videogiochi, dove il gameplay non viene sacrificato, ma si fonde alla perfezione con le sequenze di intermezzo, i dialoghi dei protagonisti e tutti gli accadimenti che mantengono sempre alta la tensione trovano spazio in questa edizione da collezione. Il gioco alterna momenti arrembanti con altri di esplorazione in scenari decadenti mozzafiato, è dotato di una buona longevità (che può arrivare anche a 15 ore la prima volta) e varietà di ambientazioni, propone alcuni momenti davvero toccanti e regala un finale tutt'altro che scontato. Nella versione PlayStation 4 oltre all'inserimento di tutti i dlc finora usciti su PS3, di cui parleremo più avanti, sono state inserita alcune modifiche anche al già più che solido gameplay. La pressione del touch pad, ad esempio, ha la funzione del tasto Select e permette di richiamare il menu per il crafting e per il potenziamento di Joel; mira e sparo sono stati accomodati sui trigger del DualShock 4, di molto migliori rispetto al modello precedente, con la possibilità ad ogni modo di associarli ad L1 e R1. Il rumore dell'accensione / spegnimento della torcia fuoriesce dallo speaker, così come le registrazioni audio presenti in The Left Behind; la migliore ergonomia del pad di PlayStation 4 regala un pizzico di abilità in più sia nelle sessioni in singolo che in quelle multiplayer. Per quello che concerne l'aspetto grafico: la versione PlayStation 3 era dotata di una grafica eccellente in relazione agli altri titoli disponibili sulla console, anche e soprattutto a causa di un impianto artistico sublime e una cura per il dettaglio maniacale; soffriva un po' in termini di pulizia grafica e stabilità del frame rate, che scendeva sotto i 30 fotogrammi per secondo nei momenti più complessi graficamente. Le basi di partenza di Remastered sono state proprio la risoluzione di questi due ultimi problemi, e su PlayStation 4 l'avventura di Joel e Ellie può fregiarsi dei 1080p e dei 60 fotogrammi per secondo. Ma quale è il risultato? Un miglioramento sensibile anche per un occhio poco allenato: la definizione delle ambientazioni è di tutt'altra fattura rispetto a quella offerta dalla vecchia ammiraglia di Sony e la cosa si nota soprattutto sugli elementi "articolati" quali fogliame, ombre, e oggetti complessi. Quando l'immagine è ferma la differenza è imbarazzante, ed anche in movimento lo shimmering (elementi in lontananza che sembrano muoversi e lampeggiare) è di molto ridotto rispetto al titolo originale, seppur presente su alcuni oggetti. La fluidità poi, è nettamente superiore, spesso spiazzante, ma ci si fa presto l'abitudine per poi non tornare più indietro: il sistema di controllo risponde meglio, lo scorrere dello scenario è più godibile, in generale il titolo è più piacevole da guardare e giocare. Ad arricchire questo The Last of Us Remastered ci sono anche, compresi nel disco, tutti i contenuti scaricabili fin'ora usciti per il titolo su PS3, sui quali spicca senza dubbio Left Behind, il DLC single player uscito lo scorso 14 febbraio. Questo racconda due momenti fondamentali della vita di Ellie, uno precedente all'incontro con Joel, e l'altro che si inserisce all'interno della trama del titolo principale, ma omesso dalla narrazione. Il contenuto offre un approccio ancora più improntato all'esplorazione e all'approfondimento del rapporto tra Ellie e l'amica Riley, due ragazzine nate successivamente alla fine del mondo come lo conosciamo e capaci di guardare le cose con un occhio diverso. La loro breve, seppur intensa, avventura all'interno di un centro commerciale abbandonato rappresenta uno dei momenti più toccanti mai visti nella storia di un videogioco, e, per tanti versi, rende Left Behind una vera perla rara in alcuni aspetti addirittura superiore al titolo originale, anche nei rari momenti nei quali si passa all'azione. Sono presenti infatti scontri che ci vedono affrontare sia i nemici infetti che quelli umani, che offrono soluzioni tattiche e di gameplay diverse, non presenti in The Last of Us. Se tutto questo non dovesse bastare, The Last of Us Remastered contiene anche tutte le mappe uscite fino ad adesso per l'interessante modalità multiplayer. Insomma, di tempo da perdere con Ellie e Joel ce ne sarà davvero tanto. Ma la domanda cruciale che tutti si pongono è: vale la pena comprare quest'edizione remastered? Chi non ha mai giocato The Last of Us su PlayStation 3 troverà in questa versione PS4 la migliore trasposizione possibile di uno dei giochi più belli, profondi, con sfumature da grande colossal, una sceneggiatura incredibile e dalle caratteristiche più appaganti degli ultimi anni. per chi invece ha già provato l'avventura sulla vecchia console di casa Sony si consiglia di tenere bene a mente che, a parte il restyling grafico e le aggiunteapportate, The Last of Us Remastered non offre un'esperienza radicalmente diversa. La presenza di Left Behind però potrebbe già rappresentare un motivo valido per inserirlo nella propria collezione. In ogni caso rivivere ancora una volta questa avventura nella sua migliore incarnazione è davvero un'esperienza sensazionale. GIUDIZIO GLOBALE: GRAFICA: 9,5 SONORO: 9.5 GAMEPLAY: 9,5 LONGEVITA': 9,5 VOTO FINALE: 9,5