I Transformers tornano nel nuovo videogame The Dark Spark
Dagli anni ‘80 ad oggi, l’universo fantastico dei Transformers si è espanso a macchia d'olio tra serie animate, film, videogames, lungometraggi d’animazione e fumetti. Si tratta sicuramente di una delle più grandi realtà dell’industria dell’intrattenimento di sempre capace di conquistare almeno tre generazioni diverse. Sarà proprio per questo motivo che ancora una volta un videogame ispirato alla lotta fra Autobot e Decepticons fa la sua comparse, e questa volta anche per le console di nuova generazione. Il Transformers The Dark Spark (nuovo gioco della serie disponibile su Xbox 360 e One, PS3, PS4, PC, Wii U e 3DS) le meccaniche di gioco sono pressoché identiche a quelle del gioco precedente: si combatte con visuale in terza persona, liberamente spostabile da spalla a spalla, sfruttando una delle tante armi a disposizione, selezionabili tra principale e secondaria pesante, e con l'immancabile possibilità di cambiare forma in qualsiasi momento da robot a macchina, insetto o dinosauro. Ciascun personaggio è dotato di specifica mossa speciale, ad esempio: Rift può letteralmente tagliare a metà i nemici con la propria katana, Optimus ha uno scudo che si ricarica d'energia quando colpito, per poi scagliare un colpo diretto ad alto potenziale e così via dicendo. La campagna principale vede alternarsi equamente livelli dedicati ad Autobot e Decepticon, nei quali si utilizzano alternativamente tutti i principali protagonisti, buoni e cattivi, della serie. Per la gioia dei fan è ancora possibile utilizzare robot di grandi dimensioni, Dinobot inclusi, e persino gli Insecticon. Per quanto riguarda la giocabilità, questa è ancora solida e divertente, nonostante la sensazione di uno sbilanciamento di alcuni parametri che stridono con la realtà. Per quanto si pilotino robottoni giganteschi, bastano infatti poche raffiche per essere abbattuti, anche a bassa difficoltà. Lo stesso avviene nei confronti dei nemici, che è possibile rottamare con un paio di colpi ben piazzati. Purtroppo le quattordici missioni proposte, alcune ambientate sulla terra, altre sul pianeta d'origine dei protagonisti, non arrivano a dare il livello di varietà apprezzato nei due episodi precedenti della serie che erano densi di situazioni emozionanti e colpi di scena. Salvo una fase alla guida di Bruticus, ben realizzata, e una con Grimlock, davvero inarrestabile, non c'è molto altro che spezzi quelle barriere da sparatutto classico. Non meno importanza è stata data dalla componente multiplayer che, oltre a dare la possibilità di “costruire” il proprio robottone personalizzato, ci consentirà di giocare con altre tre giocatori-transformers alla modlità Escalation, una sorta di tipologia simile all' "orda" di Gears of War. Unica grande pecca del comparto multigiocatore è che è stata inserita esclusivamente la modalità Escalation, di fatto una sopravvivenza, da giocare in cooperativa da due a quattro giocatori. In altre parole, si hanno una valanga di robot sbloccabili pronti a combattere, ma una sola modalità dove usarli, peraltro esclusivamente cooperativa e che obbliga a trovare almeno un altro giocatore online, dato che non è possibile avviarla se si vuole giocare da soli. Si tratta di scelte davvero strane, dato che per sua natura, un survival è fatto per impegnare il giocatore più a lungo possibile e non solo per qualche minuto, a meno di non lasciare a metà una partita quando stanchi di giocare, ma rovinando così l'esperienza ai compagni interessati a resistere fino alla fine. Per quanto riguarda il comparto tecnico di Rise of the Dark Spark, questo può essere definito decisamente il più controverso della produzione Activision. Se infatti da un lato i protagonisti, presi un po' da tutte le serie e mseei insieme senza un filo logico particolare, sono ben caratterizzati e realizzati con cura, dall'altra parte il pianeta terra appare completamente inabitato, e sebbene il gioco suggerisca che questo dipenda da una evacuazione di sicurezza, ciò non smorza il senso di amarezza di non poter combattere tra la folla in fuga. Quello che resta osservando il panorama è una città desolata, dove poche automobili parcheggiate, realizzate anche mediocremente, sono l'unica presenza in strade contornate da edifici spartani. Manca inoltre del tutto la libertà di movimento, dato che anche sulla terra gli scenari sono estremamente vincolanti, salvo una singola mappa che offre un minimo di verticalizzazione. Tirando le somme il gioco non è pessimo, ed anzi risulta abbastanza divertente per via di un gameplay maturo, già collaudato e che sarà facilmente apprezzato dai fan dei due capitoli dedicati agli scontri su Cybertron dai quali eredita pari pari le meccaniche di gioco. Purtroppo, però, il mix tentato per rendere il titolo appetibile sia agli amanti di quella serie, sia a chi uscendo dal cinema sentisse la voglia di ripetere le gesta appena viste, finisce per dar vita ad un ibrido che potrebbe non accontentare entrambi i tipi di pubblico. La mancanza poi di una modalità multiplayer competitiva e che abbia senso d'essere giocata è una pecca che potrebbe far storcere il naso a molti appassionati. Transformers The Dark Spark quindi sembra essere un titolo diretto più agli amanti del gioco in solitaria o ai fan sfegatati dei robottoni di casa Hasbro. Chi cerca una sfida online vera e propria però rimarrà fortemente deluso. GIUDIZIO GLOBALE: GRAFICA: 6,5 SONORO: 7 GAMEPLAY: 8,5 LONGEVITA': 5 VOTO FINALE: 7