Rete 5G più vicina grazie ad Europa e Sudcorea
La Commissione UE ha concluso uno storico accordo con la Corea del Sud per lo sviluppo sinergico della nuova tecnologia di navigazione 5G. Si parla di un nuovo standard per le telecomunicazioni mobili che dal 2020 potrebbe consentire una velocità massima di trasferimento dati superiore a 10 Gbps. Solo a pensarci oggi sembra pura fantasia. Con il 5G il mondo mobile vivrà una ulteriore accellerazione: grandi file potranno essere trasferiti con velocità istantanee, sminuendo in buona parte l’utilità delle reti fisse e rendendo sempre più mobili le postazioni di lavoro e di connessione. Occorrerà ancora almeno un decennio prima di vedere il 5G su larga scala, ma nel frattempo bisognerà ripensare tutte quelle strutture che saranno intaccate dalle nuove progettualità: l’aumento della velocità non è soltanto una piccola evoluzione, ma spesso e volentieri ha rappresentato un cambio di paradigma. Nel frattempo, per iniziare, a breve sarà siglato un memoradum di intesa tra gli operatori e le aziende comunitarie (come Alcatel-Lucent, Atos, Deutsche Telekom, Ericsson, Nokia, Orange, Telecom Italia, Telenor e Telefonica) e il 5G Forum sudcoreano. La Quinta Generazione sarà davvero una rivoluzione poiché "consentirà l'integrazione tra le risorse di cloud IT e quelle di rete", come spiegò Antonio Manzalini, Senior Manager Strategy Future Center Innovative Architectures di Telecom Italiana, a Tom's Hardware durante il 5G Europe Summit di Monaco. Il cambiamento sarà guidato dal concetto di softwarization e dall'avvicinamento sempre di più della rete al terminale. Oggi pensiamo allo smartphone come qualcosa che si attacca al network, verosimilmente domani con la 5G ogni terminale (robot, droni, smart device) sarà un nodo effettivo della rete. L'Unione Europea investirà circa 700 milioni di euro nei prossimi sette anni per la 5G, come prevede il programma Horizon 2020. Mentre le imprese europee di settore dovrebbero contribuire per raggiungere i 3 miliardi di euro. Se si considera l'ulteriore miliardo di euro della Corea del Sud i presupposti per ottenere un buon risultato ci sono tutti. Il 2020 potrebbe essere pertanto un nuovo punto di svolta e in questo caso l’Europa non vuole mancare all’appuntamento. Il vecchio continente fa fronte comune ed intende cavalcare l'onda per arrivare in anticipo sul mercato per ottenere tutti i vantaggi che la cosa potrà rappresentare anche per le aziende impegnate nello sviluppo di tali reti. Chi vivrà vedrà.