Murdered Soul Suspect, omicidi paranormalisu console e Pc
Murdered: Soul Suspect è un videogioco action/adventure (disponibile per Pc, Xbox One, Xbox 360, PS3 e PS4) che vede i giocatori risolvere uno dei casi investigativi più difficili: l'omicidio del protagonista. Gli amanti dei gialli, dei thriller e del soprannaturale non possono assolutamente farsi sfuggire questo titolo che, nonostante non sia privo di pecche, è in grado di tenere il giocatore incollato alla sedia. Iniziando l'avventura infatti, facilmente s'insinuerà in chi ha difronte lo schermo, quella classica sensazione di disagio, quasi paura sottopelle, che si prova leggendo un libro o guardando una pellicola noir. Ma veniamo alla trama. Ronan O'Connor è un ex galeotto pentito, un uomo dal passato fosco e dalla vita tribolata, arruolatosi in polizia per mettere un punto definitivo ai suoi turbolenti trascorsi. Durante una rocambolesca indagine avviene l’irreparabile: una violenta colluttazione con un malvivente, incappucciato, finisce nel peggiore dei modi, e Ronan vola via del terzo piano di un appartamento schiantandosi sull’asfalto, ridotto ormai in fin di vita. L’assassino scende giù e gli spara sette colpi, uccidendolo, ma il protagonista non si rende conto di essere morto fin quando non vede il suo cadavere inerme attraverso gli occhi del fantasma che è diventato. “Perché sono stato ucciso in questo modo?”, si chiede Ronan. “Chi è l’assassino?”. Da quel momento in poi, il detective rimane in una sorta di limbo da dove può indagare sulle ragioni del suo omicidio, in una Salem storicamente molto accurata e ricca di riferimenti agli atti persecutori verso le streghe, avvenuti alla fine del ‘600. Nonostante l’affermazione della modernità nell'ambientazione di gioco sia fin da subito palese, la Salem di Murdered: Soul Suspect subisce pesantemente il proprio passato fatto di superstizioni, immoralità e ingiustizie, piegandosi a quella profonda influenza del sovrannaturale che si insinua nel tessuto della trama sin dalle prime battute. In questo senso, la struttura narrativa si adagia molto sulle oscure suggestioni dell’epoca, cercando al contempo di proporre tutta la logica investigativa tipica dei thriller. L’avanzamento della storia è molto graduale, ben soppesato e scandito da ritmi che sembrano più affini a un buon libro giallo o a un film che lascia tutti in sospeso fino alla rivelazione finale. Partendo dalla ricerca di indizi sul proprio assassinio, infatti, Ronan incapperà in qualcosa di molto più complesso e articolato, ossia su una serie di strani delitti riconducibili alla figura del cosiddetto “killer della campana”. Si tratta di un maniaco che uccide le proprie vittime scegliendole tra le adolescenti, e che marchia la scena del crimine con uno strano simbolo usato durante la caccia alle streghe. Ricostruire gli eventi e avvicinarsi alla verità è per Ronan uno di quegli obblighi al quale non può sottrarsi, e mentre la situazione si complica e la trama si infittisce, emergono dettagli sulla vita personale del protagonista, rimasto tragicamente da solo al mondo e costretto a lottare per la verità anche da morto. Pad alla mano, le indagini si svolgono tutte all’interno di alcune aree circoscritte entro cui bisogna necessariamente trovare gli indizi giusti che permettono di far avanzare la storia. Il cuore pulsante di Murdered: Soul Suspect, tuttavia, rimane l’investigazione. Raggiunta la scena del delitto bisognerà sostanzialmente trovare tutti gli indizi, talvolta condizionando anche i testimoni e gli agenti nei paraggi con i propri poteri da spettro. Ronan dedurrà rapidamente ciò che è accaduto, arrivando a decifrare con certezza una dinamica sconosciuta semplicemente analizzando un reperto e archiviandolo. Non sempre è obbligatorio trovarli tutti, ma molto spesso, quelli più determinanti sono meglio nascosti, e girare a vuoto da una parte all’altra è una di quelle situazioni che capiterà di frequente. L’indagine viene conclusa quando si selezioneranno gli indizi schiaccianti che vanno a costituire inequivocabilmente una prova. Murdered: Soul Suspect si divide sostanzialmente in due modi di operare che si alternano dall’inizio alla fine dell’avventura: il primo, consiste nel raggiungimento del luogo di interesse e della scena del crimine; il secondo, invece, prevede la risoluzione dei misteri attraverso un’elementare ricostruzione degli eventi, utilizzando al meglio gli indizi scovati all’interno dell’area. Ronan ha la possibilità di possedere i vivi e ascoltare i loro pensieri, ma capiterà raramente che questi siano effettivamente utili alla risoluzione del caso; non può invece governare i loro movimenti, ma può usare i personaggi per farsi traghettare da un punto all’altro. Questa possibilità, tuttavia, è sfruttabile solo se si riesce ad attirare la loro attenzione “stregando” per qualche attimo i dispositivi elettronici nei paraggi, che faranno rumorosamente le bizze e costringeranno gli agenti a cambiare la loro routine comportamentale. Murdered mostra anche un abbozzo di stealth, costringendo il giocatore a sgattaiolare alle spalle delle entità malvagie fino ad eliminarle usando un semplice evento in tempo reale con pressione di tasti al momento giusto. Ma veniamo alle note dolenti: Nel corso dell'avventura non ci sono sbarramenti complicati o deliranti processi deduttivi da mettere in atto, ma solo una grande linearità e una soglia della difficoltà spazzata via da esigenze di script. La storia mangia il gameplay e diventa la parte predominante di Murdered, e questo potrebbe essere un problema per chi in effetti si aspettava qualcosa in più anche sotto il punto di vista della sostanza vera e propria. Proprio per questo giocare a Murdered è un po' come leggere un buon libro. Altra pecca è rappresentata dalla bassa longevità, infatti una volta completata l'avventura (circa una quindicina di ore) e svelato il mistero, difficilmente verrà voglia di rigiocarci. Nel corso delle indagini infatti non ci sono effettivi bivi narrativi, ma solo degli errori che abbassano la valutazione finale. Una volta fallito l'obiettivo del punteggio massimo, si potrà riprovare fin quando non si indovina la giusta sequenza di indizi o di frasi e deduzioni. Poco da dire anche sul comparto tecnico del gioco. Murdered: Soul Suspect è un software cross-gen che purtroppo non riesce a sfruttare al meglio le potenzialità delle console di nuova generazione e si limita a proporre un motore di gioco che non lascia a bocca aperta. Nonostante questo il character design dei personaggi principali è buono. Davvero di grande classe invece l'aria tetra e misteriosa che si respira tra le vie di Salem, oscura cittadina piena di strani personaggi e pericolosi segreti che solo gli spettri possono vedere. Purtroppo però l'interazione con l'ambiente è davvero ai minimi storici e durante le fasi esplorative trovare gli indizi che servono è fin troppo facile. Ottimo il comparto audio grazie soprattutto a un sapiente utilizzo delle musiche di sottofondo e della presenza di un doppiaggio completamente in italiano credibile e ben realizzato. Tirando le somme, questo Murdered Soul Suspect è un titolo che merita di essere giocato e finito. Nonostante non stupisca per grafica o per complessità, la storia di Ronan riesce a raggiungere lo scopo che ogni videogame dovrebbe avere, ovvero divertire l'utente. Senza dubbio il titolo è consigliabile a un pubblico amante dei gialli e dell'horror, ma sicuramente è un prodotto da non sottovalutare. GIUDIZIO GLOBALE: GRAFICA:7,5 SONORO: 9,5 GAMEPLAY: 8 LONGEVITA': 7,5 VOTO FINALE: 8