iPhone, un cellulare nato per durare 2 anni. Parola di Jobs

Quanto dura in media il ciclo vitale di un iPhone? Due anni. Può sembrare strano, ma il primo a dirlo fu lo stesso Steve Jobs che sostenne che lo smartphone del colosso di Cupertino aveva un cliclo di vita di due anni e che per questo motivo rappresentasse un’ottimo dispositivo in cui investire, a causa degli alti margini di guadagno. Il genio visionario della Mella sostenne anche che due anni era il tempo necessario per poi convincere l’utente ad acquistare un modello successivo, quasi sempre alla scadenza del contratto stipulato con l’operatore telefonico. A conferma di queste parole ecco arrivare i dati di Consumer Intelligence Research Partners (consultabile a questo link) in cui si evidenzia la tendenza degli utenti a cambiare smartphone ogni due anni. Il report inoltre mette in chiaro non solo come i clienti acquistano e i tempi di utilizzo dell’iPhone, ma anche di tutti gli altri device Apple: secondo la ricerca infatti l’iPad, viene considerato dagli utenti come se fosse un grande iPhone, e viene sostituito mediamente anche dopo tre anni (spesso e volentieri il tablet di casa Apple viene riciclato in famiglia), un Mac ha un ciclo di circa 4 anni, mentre una Tv arriva anche 5-10 anni detenendo il record di prodotto elettronico più "duraturo.   La decadenza programmata di un prodotto non è una novità, basta guardare la lentezza degli iPhone meno recenti aggiornati agli ultimi firmware per capire che si tratta di una strategia di marketing che, purtroppo, funziona alla perfezione. Nonostante l’hardware possa supportare bene le nuove features introdotte, si ci si ritrova tra le mani un device lento e, a volte, quasi inutilizzabile. Una tendenza "furba" che però non sembra toccare minimamente i consumatori, i quali, pienamente coscienti della cosa, continuano a spendere soldi per l'ultimo modello di telefonino.