La polizia di New York sperimenta i Google Glass nei pattugliamenti
La polizia di New York, secondo quanto riportato da "VentureBeat", sta testando sul campo i Google Glass. Chissà se a ispirare il dipartimento della Grande Mela è stato il nuovo film su Robocop o se sono state le serie TV che spopolano negli Stati Uniti. In ogni caso, il dipartimento ha pagato 1.500 dollari a pezzo e ha acquistato gli occhiali per la realtà aumentata tramite il programma di beta testing di Google. Oltre a offrire un immediato collegamento con tutti i dati archiviati dagli uomini delle forze dell’ordine, i Glass consentirebbero un miglioramento delle azioni di pattuglia, stando a quanto dichiarato da alcuni poliziotti. Grazie alla possibilità di registrare video e alla dettatura gli occhiali consentirebbero poi di snellire le operazioni di reporting rendendo maggiormente produttivi gli operatori delle forze dell’ordine. Infine, una volta dotati delle app giuste, gli agenti potrebbero sfruttare la videocamera del dispositivo per il riscontro dei volti con le schede di ricercati e sospettati. Nel caso del NYPD, l’attenzione per le applicazioni della tecnologia non sono un tema nuovo, e anzi le forze dell’ordine di New York già in passato avevano provato un software in perfetto stile Grande Fratello. Nel 2012 infatti, grazie a un accordo con Microsoft e l’allora sindaco Bloomberg, era stato lanciato il Domain Awareness System, un sistema che permetteva in tempo reale di analizzare dati video, confrontare informazioni e riconoscere potenziali azioni di terrorismo. Se la polizia di New York troverà le sue funzioni interessanti per il lavoro degli agenti in pattuglia, anche la sicurezza si aggiungerà ai settori in cui i Glass hanno già dato le prime risposte positive. In Europa peraltro, in Spagna, i responsabili del progetto “Policia 3.0” hanno pensato di usare i Glass per funzioni molto simili, mentre altrove sono stati testati dai vigili del fuoco, e gli agenti di San Francisco stanno aspettando il proprio turno. Vi sono poi settori dove l’uso degli occhiali per la realtà aumentata non è più una novità, come l’educazione o la medicina, ambito in cui continuano i tentativi, dopo i primi esperimenti nel filmare e condividere operazioni chirurgiche ed esami che necessitano consulti scientifici in differita.