Nintendo alla conquista del touch
La strategia di Nintendo, il colosso che produce videogiochi dagli anni '80 e "papà" dei pluripremiati Super Mario, Zelda, Metroid, Donkey Kong e molti altri ancora, ha da sempre adottato una tecnica di mercato ultra selettiva, ovvero che sviluppa i propri prodotti soltanto sulle proprie piattaforme di gioco. Un po’ ricalcando la Apple con i suoi sistemi operativi Mac. Se finora si voleva fare una partita ai videogames targati Nintendo, l'utente doveva acquistare necessariamente una console dell'azienda nipponica. Adesso invece il colosso guidato dal presidente Reggie Fils-Aime sembra aver aperto una speranza per vedere un giorno Super Mario e gli altri titoli viaggiare su tablet e altri dispositivi non proprietari. “Stiamo pensando a piccole e veloci esperienze, titoli molto brevi e immediati, da usare come strumento di marketing per portare utenti dai tablet alle nostre console”, queste le parole di Fils-Aime ai microfoni del canale statunitense King 5. Ma attenzione! Al momento non esiste alcun progetto concreto collegato a questa dichiarazione. Quindi bisognerà aspettare in futuro per seguire gli sviluppi di questa possibile innovazione della Nintendo. Tutto ciò deriva dall’osservazione di alcune nuove tendenze nell’utilizzo dei dispositivi elettronici da parte degli utenti: ad esempio, oggi i bambini entrano a contatto per la prima volta con un videogioco sullo schermo di un tablet, ad esempio ciò si è evidenziato in maniera clamorosa con il titolo Angry Birds che ha letteralmente invaso e conquistato il mondo dei videogames per dispositivi portatili. Sarebbe una svolta storica per Nintendo, una compagnia che ha fatto la sua fortuna seguendo la strada del "giardino chiuso" di Apple. Domani, le cose potrebbero andare diversamente. “Stiamo pensando a piccole e veloci esperienze, titoli molto brevi e immediati, da usare come strumento di marketing per portare utenti dai tablet alle nostre console”, precisa Fils-Aime a King5. Insomma, attenzione a farsi prendere dall'entusiasmo: anche se un'apertura del genere da un'azienda tradizionalista come Nintendo è un segno da non sottovalutare.