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Dead Rising 3, l'apocalisse zombie debutta sulla nuova Xbox One

Dead Rising 3

Un'intera città popolata da non morti e una fuga da organizzare in puro stile Romero.

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Divertente e completo, Dead Rising 3 è assieme a Killer Instinct, Forza Motorsport 5 e Ryse uno dei quattro titoli di punta con cui Microsoft vuole conquistare la sua utenza e complessivamente il compito può dirsi più che riuscito. Eccessivo fino al midollo, il prodotto rappresenta la naturale evoluzione di un brand che ha sempre catturato i fan del genere horror. Affidato alle cure dello studio Capcom Vancouver, il titolo ha messo in secondo piano la filosofia fortemente nipponica che caratterizzò la prima avventura della serie, per abbracciare valori un po' più spiccioli. L'ossessione per l'open world, la voglia di essere esagerato ad ogni costo, non solo nel numero di zombie che popolano il gioco, ma anche nell'elenco di armi assurde e abbigliamento surreale e infine il gran numero di cose da fare tipico dei sandbox, rendono Dead Rising 3 un titolo profondamente diverso rispetto alle origini della serie. Il gioco scommette tutto su una caratura sandbox molto forte, popolando la città di Los Perdidos con centinaia di zombie, e lasciando al giocatore il compito di spostarsi da una zona all'altra dell'area, facendo fuori i non-morti in mille modi differenti. Da qui deriva un fascino distruttivo tutto americano, con un accento spiccatamente folle. La trama, avendo scelto di puntare sull'aspetto della libertà di gioco, è veramente spicciola e i personaggi presenti risultano dannatamente caricaturali, al punto da generare una certa antipatia. In Dead Rising 3 si è persa del tutto la graffiante ironia e quel pizzico di satira sociale che era costantemente presente nei vecchi episodi. Fortunatamente quello che il gioco ha lasciato indietro in qualità della sceneggiatura e carattere dei protagonisti lo recupera sul fronte delle dinamiche di gioco, che sono ipertrofiche e che protendono verso una progressione violenta in stile George Romero. La tensione nell'affrontare un esercito di non-morti, in Dead Rising 3, si gioca interamente sull'utilizzo delle armi, siano esse pistole, cose infiammabili, oggetti contundenti come elmetti o transenne, lame affilate o cassonetti dell'immondizia. Il problema è che prima o poi tutte le armi si scaricano o si spaccano. Il giocatore è così costretto a vagare in cerca di qualcosa di eguale potenza, mentre tutt'intorno gli zombie cercheranno di sbranarlo. Ecco quindi che entra in ballo il sistema di combinazione delle armi. Infatti nel corso dell'avventura, Nick può recuperare vari schemi, che indicheranno come combinare gli oggetti, creando strumenti di morte che definire "creativi" è un eufemismo. Si va dal martello spaccapietre con una sega circolare alla fine del manico, fino alla sedia a rotelle dotata di mitragliatrici. Dead Rising 3 propone quindi uno Story Mode della durata di circa dieci ore, estendibili grazie alla possibilità di affrontare il tutto in compagnia di un amico. I cacciatori di oggetti collezionabili avranno comunque di che divertirsi, dal momento che Los Perdidos è zeppa di utensili vari e portare a termine tutte le attività secondarie significa spenderci circa una trentina di ore. L'implementazione di alcune routine legate al sensore di movimento Kinect meritano di essere analizzate a parte. Da mesi vengono esaltate le funzioni dell'hardware e Dead Rising 3 è in grado di sfruttare il tutto tramite alcune feature ad hoc. I vari menu del gioco possono essere richiamati utilizzando i comandi vocali, il tutto però viene impreziosito dal poter richiamare gli zombie tramite la propria voce, magari attirandoli così in una trappola, oppure interagire con gli NPC, distraendoli di fatto da quello che stanno facendo in quel momento. Kinect non sarà solamente sempre pronto ad ascoltare la voce del giocatore, ma saprà interpretare i gesti effettuati tramite il joypad. Il nuovo pad ha infatti la possibilità di comunicare con il sensore di movimento, in modo da proporre al giocatore una serie di azioni aggiuntive attivabili semplicemente tramite il movimento del controller. Ovviamente il vero cuore di Dead Rising 3 è il gameplay, che resta senz'altro divertente a sufficienza. La struttura delle missioni è quella tradizionale: una "quest" principale da portare a termine prima che la città venga rasa al suolo, tanti obiettivi secondari da concludere entro un tempo limite e infine una serie di oggetti da collezionare e sfide da vincere in giro per la mappa. Il tutto in una città che non presenta grandi spunti creativi ma che offre comunque un'abbondanza di edifici da esplorare, negozi da svaligiare in cerca di ogni genere di bene di sopravvivenza, basi da sbloccare e ovviamente, un mare di zombi sempre presenti a dividere il giocatore dall'obiettivo da raggiungere. Dal punto di vista tecnico Dead Rising 3 si comporta più che degnamente, scendendo sotto i 30 fps solo nei momenti di totale affollamento, con centinaia di zombie per strada e qualche effetto video particolarmente pesante come le esplosioni. Risulta piuttosto evidente che questo motore grafico è figlio della scorsa generazione, con soggetti non proprio dettagliatissimi, texture non sempre memorabili e qualche problema nello streaming dei dati, che portano alcuni oggetti, anche molto vicini, a saltar fuori dal nulla. In soldoni più il motore si trova sotto pressione e più queste grane diventano evidenti. Di buon livello il comparto audio con effetti sonori che si addicono più che degnamente alla produzione. Nonostante questo, il titolo però è in ogni caso visivamente appagante e garantisce un bel colpo d'occhio.Tirando le somme, Dead Rising 3 si presenta come un'evoluzione del titolo originale che cammina più verso l'action e meno verso la trama complessa e ragionata. Gli appassionati di horror e in particolar modo di zombie-game non possono però lasciarselo sfuggire, poiché l'esperienza offerta infatti è sempre appagante e più che divertente.   GUARDA IL VIDEOTRAILER   GIUDIZIO GLOBALE: GRAFICA: 8 SONORO: 8 GAMEPLAY: 8,5 LONGEVITA': 8,5 VOTO FINALE: 8,5

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