Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Assassin's Creed IV Black Flag: pirati e bucanieri sbarcano sulle console

Assassin's Creed IV Black Flag

Uno fra i videogame più famosi del mondo torna nel più ambizioso e spettacolare capitolo della serie.

  • a
  • a
  • a

L'attesa è terminata: Ubisoft ha lanciato Assassin's Creed IV Black Flag sulle console di attuale generazione e si prepara, fra poco più di una ventina di giorni, a svelare anche le versioni next-gen per PlayStation 4, Xbox One e quelle per Pc e Nintendo Wii U. Il nuovo episodio della serie è ambientato durante l'età d'oro dei pirati ed ha come protagonista Edward Kenway. Nato in Inghilterra nel 1693, l'eroe del gioco, dotato di un forte carattere e una marcata personalità, decide di lasciare la sua vita da contadino imbarcandosi sul vascello di Benjamin Hornigold, la cui prua puntava dritto ai Caraibi dove, per una serie di circostanze, il mondo piratesco offrì al protagonista la possibilità di realizzare i suoi principali desideri: diventare ricco e famoso. Ovviamente tutto ciò avviene senza sottrarsi all'antico conflitto che vedeva opposti Assassini e Templari, tumulti nei Caribi e conseguente nascita della Repubblica dei Pirati. Alla base del racconto nascosto tra i pixel di Assassin's Creed IV Black Flag c'è come sempre una storia profonda. Fondamentale in questo senso il supporto di Colin Woodard, autore del libro The Republic of Pirates, forse il massimo esperto in tema di pirati, per realizzare il prodotto di Ubisoft. Il gioco comprende l'arco temporale tra il 1712 e il 1722, ritraendo con fedeltà e realismo gli eventi che seguirono la guerra di successione spagnola. Infatti, all'inizio del XVIII secolo le armate francesi, inglesi e spagnole si contesero il dominio del Nuovo Mondo e, soprattutto, le sue risorse. La pace fu sancita dal trattato di Utrecht del 1713, ma se le fiamme si spensero la brace rimase viva, prendendo le forme di marinai rimasti inoperosi con la fine delle battaglie, ma affamati ed emarginati. Assassin's Creed ha sempre avuto una doppia trama, il titolo infatti segue sempre parallelamente due vicende, una del presente e una relativa a un maestro assassino quali Altair, Ezio Auditore e Connor. Molto è cambiato dagli eventi di Assassin's Creed III: la Abstergo Industries si è evoluta, espandendosi verso il mondo dell'entertainment e sfruttando le registrazioni ottenute con l'Animus (il complesso macchinario che permette di vivere i ricordi dei propri antenati) per creare delle opere di intrattenimento basate proprio sugli eroi del passato conosciuti finora nella serie. In Assassin's Creed IV Black Flag, quando si gioca nel presente, ci si trova nella sede della Abstergo Entertainment, nei panni di un ricercatore incaricato di scavare nella linea genetica di Desmond Miles allo scopo di trovare materiale adatto per una nuova produzione. E cosa c'è di meglio per catturare l'attenzione del pubblico, di un bel film sui pirati? Ecco quindi che la vicenda si lega con Edward Kenway, pirata e nonno paterno di Connor, il protagonista di AC III. La sensazione che si ha giocando al nuovo titolo di Ubisoft però è diversa da quella che avveniva giocando i primi capitoli della saga. Da una parte c'è un pirata che non vuole altro che arricchirsi e si immischia in una lotta millenaria per raggiungere un enorme tesoro che potrebbe cambiargli la vita, mentre dall'altra un innocuo impiegato si fa coinvolgere nell'hacking dei PC della Abstergo fino a scoprire un segreto celato a tutti. Tutto questo porta i giocatori a conoscere un po' di più della storia di Templari, Assassini e Precursori, anche se il ruolo di assassino rimane comunque in secondo piano rispetto alle vicende personali del pirata, sempre alle prese con i suoi sogni e le sue ambizioni fra un arrembaggio, una rotta segreta da seguire nella bufera e un assalto a un forte spagnolo. Se la storia rappresenta una buona premessa, lo stesso si può dire del gameplay, che presenta delle migliorie rispetto al predecessore. Il gioco si divide sostanzialmente in due blocchi imponenti: le sezioni a piedi e quelle in mare. Le sezioni in mare rappresentano l'esaltazione da parte degli sviluppatori di quanto di buono era stato fatto in Assassin's Creed III. Infatti, poiché nel gioco si trascorre parecchio tempo a bordo della Jackdaw, il vascello di Edward, il controllo è stato migliorato. Le battaglie navali fanno uso di tre armi principali: i cannoni che infliggono danni, i cannoni frontali impiegati per rallentare l'avversario e i cannoni rotanti, che colpiscono i punti scoperti consentendo un danno ancora maggiore. Tutto questo si accompagna a una serie di attacchi secondari con proiettili contati, che includono mortai, barili esplosivi, polene rinforzate e colpi più potenti. Quando si sconfigge una nave avversaria, è possibile scegliere se affondarla o tentare l'arrembaggio. Nel primo caso è possibile recuperare una minima parte del carico in essa contenuta, mentre nel secondo caso la si può depredare totalmente. Qualora si scelga di effettuare l'arrembaggio, Kenway lascia il timone e prende il controllo di un piccolo cannone, con il quale inizia a colpire gli avversari sul ponte della nave nemica in fiamme, mentre i suoi uomini lanciano delle cime. Infine, si può abbordare e iniziare qualche rocambolesco scontro armato con gli occupanti della nave nemica, fino alla loro resa. Queste sequenze si accompagnano spesso a sezioni di gameplay epiche: alcuni vascelli richiedono davvero un grosso impegno e qualche buona tattica navale per poter essere sconfitte, un elemento che si ingigantisce grazie alla presenza di 4 navi leggendarie, apparentemente invincibili, che quando fanno capolino tra la nebbia fanno correre un brivido lungo la schiena. Alcune porzioni di mare appartengono ai nemici e sono sorvegliate da alcuni forti difficili da espugnare. Quando ci si avvicina ad una di queste strutture è facile ritrovarsi coinvolti in uno scontro tra la nave e alcune batterie di cannoni poste su di una scogliera. In questi momenti la tattica navale diventa importantissima, in quanto è praticamente impossibile riuscire a farcela senza condurre il proprio vascello al di fuori della linea di tiro dell'avversario, sempre indicata con un pattern di colore rosso. Solo quando i cannoni avversari sono messi fuori combattimento, si può penetrare nel forte ed eliminare il capo, conquistando di conseguenza una buona porzione di oceano. Inoltre, con il prosieguo dell'avventura è possibile ottenere una campana per l'esplorazione subacquea, che apre un vero e proprio nuovo mondo. In alcuni punti della mappa infatti è possibile immergersi per recuperare tesori e tentare di completare le varie collezioni presenti nel gioco, il tutto facendo i conti con l'aria sempre più scarsa e con gli squali affamati. Infine, la sezione marina di AC IV è colma di attività secondarie, che spaziano dal salvataggio di naufraghi, al recupero di oggetti alla deriva, fino ad alcune sequenze di pesca con l'arpione che aggiungono un ulteriore incentivo ad andare avanti nella storia. Per quanto riguarda il gioco sulla terra ferma invece, una volta sbarcati, non ci vuole molto a scoprire che Assassin's Creed IV Black Flag è davvero simile ai precedenti capitoli in termini di controllo e di attività da svolgere. Ci si sposta per la città o nelle zone selvagge, si ottiene l'invisibilità dai nemici nei soliti modi, si raggiungono gli ormai noti punti di sincronizzazione e via discorrendo. Sono state mantenute le attività secondarie di Assassin's Creed III, come la caccia, che ha un ruolo importante nel sistema di progressione del personaggio. Le terre selvagge sono apparentemente più lineari e meno dispersive rispetto alla scorsa avventura. Il combattimento, invece, ha alcune piccole ma significative migliorie. Il flusso degli scontri è stato velocizzato: Edward Kenway è un assassino molto più capace di Connor ed è in grado di affrontare più nemici in un tempo brevissimo. Il risultato finale è un combattimento meno frustrante rispetto a quello di Assassin's Creed III, sebbene la strategia migliore resti sempe quella dell'omicidio silenzioso. Vi è un certo abuso delle sezioni stealth e in alcuni istanti si vorrebbe irrompere oltre le linee nemiche e iniziare qualche duello. Il perenne sovrannumero dgli avversari, semplicemente, non ce lo consente. Nonostante ciò, gli sviluppatori hanno avuto l'ottima idea di includere quattro pistole, che permettono di sparare altrettanti colpi in rapida successione. A questo si aggiunge la possibilità di fare fuoco mentre si corre, un aspetto che rafforza ulteriormente la velocità nel combattimento e la possibilità di utilizzare una cerbottana per stordire o avvelenare gli obiettivi. Ma quanto dura AC IV? Per terminare il gioco, occupandosi solo della trama principale, servono almeno 20 ore, ma se si vogliono scoprire tutti i segreti, cercare i collezionabili, esplorare tutti i relitti sommersi, potenziare la nave e il covo al massimo, svolgere le missioni assassinio e così via si possono aggiungere tranquillamente altre 15-20 ore di gioco al tutto. Se non dovessero bastare AC IV offre anche il multiplayer, composto essenzialmente dalle stesse modalità viste nel titolo precedente, compresa la cooperativa Wolfpack che ora è stata ulteriormente migliorata ed il nuovo Game Lab che permette di creare modalità personalizzate con tantissimi parametri sui quali agire. Ubisoft ha inoltre introdotto una ulteriore funzione: le battaglie navali tramite applicazione mobile. Ogni volta che si assalta una nave nemica, si può decidere se utilizzarne i pezzi per riparare il proprio vascello o inviarla alla flotta di Edward: nel secondo caso andrà a rimpolpare un insieme di navi gestibili da un'apposita app per smartphone e tablet dalla quale inviare la flotta a combattere nei mari. Tutti i guadagni ottenuti in queste missioni verranno riversati nelle casse del giocatore nel gioco principale. Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, il titolo è un vero spettacolo per gli occhi e molte volte capiterà di fermarsi ad ammirare i tramonti caraibici o gli scorci attraverso rocce e vegetazione. Nonostante il motore grafico sia un po' vecchiotto, il tutto viene reso in maniera quasi sempre fluida e convincente, facendo molto di rado storcere il naso. Ottimo il reparto sonoro, con musiche perfettamente a tema e le già citate canzoni marinaresche che accompagnano i viaggi di Edward. Il doppiaggio italiano è molto curato, con il bravissimo Francesco Pannofino nel ruolo di Barbanera e Alessandro Capra nel ruolo di Kenway. Tutto è comunque retto da un copione di ottima fattura, con un linguaggio spesso colorito, ma sempre coerente con l'azione di gioco. In attesa di recensire le tanto attese versioni next gen per Xbox One e Ps4 si può senz'ombra di dubbio affermare che Assassin's Creed IV Black Flag è un signor gioco, lungo, appagante e ricco di cose da fare. Annoiarsi è davvero impossibile e non averlo nel proprio scaffale sarebbe un vero errore.   GIUDIZIO GLOBALE: GRAFICA: 9 GAMEPLAY: 9,5 SONORO: 9,5 LONGEVITA': 9,5 VOTO FINALE: 9,5

Dai blog