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Gta V, il videogame dei record conquista il mondo

Gta V

La sua produzione è costata ben 265 milioni dollari. In sole 24 ore ne ha guadagnati 800.

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Non tutti i videogames possono permettersi incassi da record e milioni di fan in tutto il mondo, ma questo non è affatto il caso di Gta V, l'ultimo capolavoro della saga più conosciuta ed apprezzata dagli appassionati, targata Rockstar Games. Grand Theft Auto ha fatto notizia per i suoi alti costi di produzione: ben 265 milioni di dollari, aggiudicandosi il titolo di videogame più costoso nella storia. Ma questo non è il solo record che il titolo è riuscito a battere, infatti, in sole 24 ore dalla sua messa in vendita Gta V ha incassato ben 800 milioni di dollari. Se poi si prende in considerazione il fatto che gioco deve ancora essere lanciato su mercati non certo secondari come Brasile e Giappone, Gta V ha già battuto ogni record. Per i meno informati l'espressione Grand Theft Auto è diffusa negli Stati Uniti per indicare il furto di veicoli, crimine molto comune nella serie. Per guadagnare soldi e farsi una reputazione all'interno della città in cui si svolge il gioco, chi sta dinanzi lo schermo dovrà scontrarsi con i criminali e le gang rivali, portando a compimento le missioni che gli saranno assegnate dagli amici, dagli alleati, dai boss o dalla gang di appartenenza. Questa volta, però, le novità introdotte sono davvero tante. La trama del gioco comincia con un ricordo: tutto ebbe inizio 9 anni fa, quando una piccola banca di periferia nella fredda e nevosa America del Nord venne assaltata da una squadra di famigerati rapinatori. Il colpo andò a segno, ma la polizia intervenne in forze e le cose andarono rapidamente a rotoli per il gruppo di malviventi. A questo punto si viene catapultati nell'oggi, più precisamente nella soleggiata Los Santos: qui si farà la conoscenza di Franklin, un ragazzo di colore impegnato col suo amico Lamar nell'attività di recupero di auto non pagate per conto di un rivenditore locale. Franklin è molto in gamba sia a rubare che a guidare le auto, per cui questo lavoro gli riesce alla perfezione, ma lui aspira a qualcosa di più, qualcosa che vada oltre i lavoretti e che magari lo faccia emergere dalla vita mediocre che conduce attualmente. E' proprio durante uno di questi incarichi che incontra il ricco Michael, che con la sua famiglia abita nel lusso in una villa di Los Santos: nonostante il loro primo incontro non sia stato dei più amichevoli, i due finiscono per fraternizzare soprattutto dopo che il ragazzo di colore aiuta Michael a togliere il figlio da un guaio in cui s'è andato a cacciare. Michael è un ex-rapinatore e, nonostante abbia ormai voltato le spalle alla sua vita passata, sente la mancanza delle scariche d'adrenalina che solo un piano ben eseguito può offrire: inutile dire che finirà presto per cedere al richiamo dell'azione, coinvolgendo anche un Franklin desideroso di iniziare a giocare in Serie A. Ma mentre i due passano le giornate dedicandosi ai loro colpi oppure gestendo i problemi di famiglia e amici, a nord di Los Santos iniziano a formarsi nuvole di tempesta. E' infatti nei territori a nord, nella contea di Blaine e più precisamente nel deserto di Grand Senora, che entra in scena Trevor, uno dei più rozzi, pericolosi e instabili individui che il genere umano abbia mai avuto il dispiacere di annoverare tra le sue fila. Trevor si occupa beatamente delle proprie attività, ossia fare sesso con qualsiasi cosa che respiri, picchiare motociclisti, cucinare metanfetamina e contrabbandare armi, quando qualcosa attira la sua attenzione verso Los Santos: l'odore di un vecchio amico perso da tempo, esattamente 9 anni prima, nella fredda e nevosa America del Nord. E' così che le strade dei tre protagonisti di Grand Theft Auto V si incontrano finendo per intrecciarsi indissolubilmente: ognuno con i propri problemi personali, caratteri e modi di fare profondamente diversi. Tuttavia finiranno per condividere parte delle proprie vite tra crimini ad alto rischio ed intrighi governativi. E si, proprio tre protagonisti: grande novità rispetto ai precedenti episodi della serie è infatti la possibilità di impersonare tre diversi personaggi, passando dall'uno all'altro anche quando molto lontani tra loro ed occupati ognuno nelle proprie attività. Tale possibilità non è sempre disponibile e dipende dal punto in cui ci si trova nella storia principale, mentre nelle missioni vere e proprie spesso sarà possibile prendere il controllo solo di uno dei tre mentre il passaggio da uno all'altro può essere a volte libero ed a volte pilotato dalle necessità della trama. Se un'ottima caratterizzazione dei personaggi e una sceneggiatura brillante sono necessità fondamentali per un titolo ambizioso, la storia ci insegna che per Grand Theft Auto non sono comunque sufficienti. Ad avere un'importanza perfino maggiore rispetto a tali elementi è infatti l'ambientazione, vero fulcro dell'esperienza videoludica. In questo aspetto Gta V è semplicemente il numero uno. Los Santos non è solo un vastissimo mondo da esplorare liberamente sin dal primo istante dell'avventura; è, come abbiamo più volte detto, un vero e proprio spaccato di Los Angeles e della California. Chi è stato almeno una volta nella "city of angels" non potrà fare a meno di notare una planimetria sorprendentemente somigliante, nonché la fedele rappresentazione di tutti i landmark più rappresentativi: le gigantesche trivelle di petrolio e le torri eoliche nel deserto, la scritta "Vinewood", l'aeroporto LSJ (parodia di "LAX") e tanto altro ancora. Dalle lande aride e desolate della Blaine County giù fino a Vespucci Beach, il viaggio non è una semplice scampagnata, ma un tuffo vero e proprio nelle atmosfere, nei colori e nei sapori della California. Si passa dalle lunghissime "Route" immerse nel deserto agli affollati Boulevard della Downtown Los Santos; dalle stradine incastrate tra le lussuose ville di Rockford Hills a quelle sterrate dei piccoli agglomerati abitativi nella contea. E' un percorso fatto soprattutto di sensazioni diametralmente opposte: dalla perfezione asettica dei "quartieri alti", dove tutto è curatissimo e circolano solo le (poche) auto di lusso dei residenti, alla calca quasi fastidiosa delle Freeway, dove si affretta ogni giorno la manodopera di Los Santos e l'afa si respira attraverso lo schermo. La pluralità culturale della metropoli più estesa al mondo si percepisce a occhio nudo, si assapora e d'un tratto Gta V diventa molto più che un videogioco. Diventa il manifesto di una società, reso "reale" da un'attenzione fuori dal comune in ogni più piccolo aspetto quotidiano. I personaggi non giocabili si comportano concordemente al loro ceto sociale, fanno sport e sia allenano a Vespucci Beach; vanno al lavoro in centro e tornano a casa in periferia; si tengono in contatto via telefono e si incontrano al bar. Vivono intorno ai protagonisti. La metropoli è viva e pulsante e chi gioca respira al suo interno, assaggiando i ritmi festosi dei dissestati quartieri latini, il brusio del traffico nella parte commerciale della Downtown e lo sfarzo estremo, portato quasi all'ossessione sulle colline che dominano la città che non dorme mai. A rendere il tutto più credibile e al passo coi tempi, sono anche presenti le parodistiche reinterpretazione delle mode e delle fissazioni della società occidentale moderna. Un lavoro di ricerca e creatività strabiliante, che farà conoscere le meraviglie del nuovissimo smartphone iFruit 9, di Lifeinvader (il Facebook del mondo di Gta), del reality Fame or Shame, dove i giudici sono incoraggiati ad insultare liberamente qualsiasi prestazione imperfetta. Ma anche di "eroi moderni" come Impotent Rage, una sorta di Superman vegano che combatte chi non ricicla la spazzatura o i patriottici Republican Space Rangers, alle prese con l'apertura dell'esercito alle donne ed agli omosessuali. Un'amalgama di ingredienti e caricature irriverenti che si presentano sorprendentemente ben integrati sia nel contesto sia nelle storyline dei tre protagonisti. Dal punto di vista della giocabilità, l'ultimo titolo di Rockstar Games offre una miriade di cose da fare. L'immensità dell'area di gioco non ha impedito agli sviluppatori di mantenere saldamente le loro origini videoludiche, di riempire il loro prodotto di tante di quelle attività secondarie, in questo caso accessorie e non, con le quali perdere letteralmente decine di ore di gioco. Ognuno dei tre protagonisti avrà degli hobby più o meno confacenti al proprio stile di vita: Michael sarà più attratto dal tennis, dallo yoga o dal golf, ma potrà persino andare in seduta dal suo terapista. Trevor potrebbe preferire la caccia, le freccette, le gare sui quad o qualche simpatica missione di traffico internazionale di stupefacenti. Franklin invece potrebbe voler insegnare al suo cane Chop nuove mosse, andare a divertirsi in un night club o vedere un film al cinema. Senza considerare che si potranno acquistare nuovi vestiti, andare dal parrucchiere, personalizzare il proprio arsenale, acquisire nuovi rifugi o attività commerciali attraverso le quali incrementare il budget od ottenere nuove missioni. Addirittura si potrà anche giocare in borsa, navigare su internet e perdere la propria vita privata all'interno di un social network virtuale. In altre parole il terreno di gioco è infarcito di centinaia di posti da scoprire, incarichi secondari e persone da conoscere. Grand Theft Auto V è un titolo che eccelle a tutto tondo, che brilla anche a livello tecnico. Si parte da una modellazione dei personaggi squisita; decisamente migliorata rispetto al predecessore. Siamo ad un livello leggermente superiore perfino al blasonato Red Dead Redemption, soprattutto per quanto riguarda le espressioni facciali, qui semplicemente su un altro pianeta. Le animazioni in generale, gestite dal già noto Euphoria Engine, sono fatte a regola d'arte e se non fosse per una gestione fisica delle collisioni un po' imprecisa, Gta V sarebbe semplicemente due gradini sopra le altre produzioni. Ad impressionare, rimanendo in tema "fisica", sono sopratutto le influenze dell'acqua, credibili e capaci di cambiare la manovrabilità dei mezzi e dunque di riflesso il gameplay. Il livello di dettaglio è spaventoso, così come la densità di particolari, gli edifici completamente modellati anche all'interno e la differenziazione dell'abbigliamento di persona in persona. Ma non è solo la quantità di elementi a risultare disarmante, quanto l'estrema cura nella realizzazione e nella collocazione di ognuno; la meticolosità maniacale nel ricreare a Los Santos ogni scorcio di Los Angeles. E' un'esperienza da vivere sulla propria pelle anche a livello artistico e visivo. Al tutto va aggiunto un ciclo giorno-notte dinamico e caratterizzato da un'ottima gestione dell'illuminazione ed un'implementazione davvero notevole dell'effettistica particellare. Se il comparto grafico lascia di stucco e presenta davvero pochissimi nei, il comparto sonoro è semplicemente da Oscar. Il doppiaggio in inglese è perfetto, ideale nel caratterizzare le differenze socio-culturali di un mix di etnie come quello presente in Los Santos. Squisita anche la soundtrack con tantissimi brani famosi a disposizione che passano nelle tante stazioni radio presenti nel gioco. Sotto tanti, troppi punti di vista Grand Theft Auto V è il nuovo metro di paragone di questa industria e detta nuovi standard che sarà difficile superare. Tirando le somme, dopo un attento esame dell'ultima fatica di Rockstar Games per Ps3 ed Xbox 360, si può senza ombra di dubbio affermare che Gta V è un gran capolavoro. Niente è lasciato al caso, ogni singolo aspetto è stato studiato, curato e collaudato per offrire il massimo appagamento da parte del giocatore e il risultato si vede chiaramente. Davvero difficile trovare una pecca. Proprio per questo Grand Theft Auto è un titolo che non può assolutamente mancare fra gli scaffali di nessuno, a patto che, visti i contenuti per adulti, si sia maggiorenni e vaccinati. GIUDIZIO GLOBALE: GRAFICA: 9,5 SONORO: 10 GAMEPLAY: 10 LONGEVITA': 10 VOTO FINALE: 10

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