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Total War: Rome II, le legioni romane tornano a marciare sul Pc

Total War: Rome 2

Creative Assembly ritorna in grande stile con un altro titolo che riesce sotto ogni punto di vista.

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Total War: Rome II, sviluppato da The Creative Assembly, è il nuovo capitolo nella serie di strategici in tempo reale ad ambientazione storica, basati sul periodo dell'Impero Romano. Il prodotto sfrutta un engine aggiornato in grado di gestire sullo schermo decine di migliaia di uomini, con un livello di dettaglio mozzafiato. Il gioco riprende ovviamente la location e il periodo storico dell'apprezzato primo capitolo e mette in scena le pericolose macchinazioni interne al Senato Romano, così come i dilemmi interni alle lotte intestine tra famiglie e figure di spicco della politica e della guerra all'epoca di Roma. Nelle mani di chi gioca la scelta di far trionfare l'Impero, far tornare la Repubblica agli antichi fasti oppure instaurare una tirannide sotto il proprio diretto controllo, attraverso una serie di scelte nel corso degli anni. Mettendo le mani sul prodotto si nota subito come la ricostruzione storica sia decisamente fedele, sia per quel che riguarda la visione d'insieme di civiltà, sequenze storiche e ambientazioni, sia se ci si “avvicina” per studiare i dettagli di armi, equipaggiamenti, uniformi, costruzioni e così via. Il team di sviluppo, che si è diviso il lavoro in modo da creare al suo interno veri comparti specialistici, mostra di aver fatto un lavoro davvero degno di nota. Proprio per questo si riesce a perdonare qualche svista geografica, come la collocazione in prossimità del mare di città che invece ne erano ben distanti come Pella e Antiochia, l'assenza di mura delle stesse, probabilmente giustificata da necessità visive di gioco, oltre che per evitare che le battaglie campali tipiche dell'antichità fossero sostituite da un'ininterrotta serie di assedi di tipo medievale. In ogni caso, esaminando il prodotto con attenzione, il dettaglio e l'accuratezza ci sono e si vedono. Un esempio? Gli eserciti ellenici possono essere schierati con due tipi di falange, a seconda della cultura di appartenenza e del tempo: oplitica, tipica del periodo classico delle città stato e macedone, come quella disposta sul campo, vanamente, da Perseo a Pidna. Inoltre 700 tipi di soldato diversi mettono indubbiamente soggezione, se paragonati agli "appena" 50 presenti in Shogun II. Una volta scelta una delle culture selezionabili, nove, più le tre del "pacchetto" greco offerto in promozione, si dà inizio alla campagna che può facilmente trasformarsi in una vera e propria esperienza di vita, intensa e impegnativa come si addice ad un gioco che sta agli antipodi della logica “mordi e fuggi”, che spesso caratterizza i giocatori da console e i più giovani. L'utente tipo di Rome II, decisamente più maturo e, per forza di cose, possessore di un PC di fascia alta, avrà un approccio giustamente prudente, si prenderà il suo tempo per imparare le meccaniche di gioco, simili, ma con qualche innovazione, rispetto ai predecessori e non si agiterà più di tanto, scoprendo che, dopo una quarantina di turni giocati, i primi frutti delle sue dinamiche diplomatiche con le altre culture stanno appena germogliando. Magari può essere un po' fastidioso l'atteggiamento troppo aggressivo dell'intelligenza artificiale nelle prime fasi, quando le civiltà limitrofe, invece di studiare un po' le intenzioni dei loro vicini e magari valutare le possibilità di proficue alleanze commerciali, iniziano fin da subito ad effettuare sortite ostili, costringendo chi gioca a dotarsi di capacità difensive sufficienti a respingerle, invece di investire altrove le scarse risorse iniziali. Giocando al titolo non può non balzare agli occhi come un'attenzione particolare è stata riposta negli aspetti culturali dei vari popoli. L'incontro tra due diverse civiltà può trasformarsi in occasione d'arricchimento oppure di scontro furibondo, a seconda che si decida d'occupare la nuova provincia conquistata con forze di presidio agguerrite ma poco gradite, oppure di affidarla ad un abile diplomatico in grado di conquistare in fretta la benevolenza della popolazione. Mai abbassare la guardia però, nelle civiltà antiche, molto spesso il vincitore non aveva altra scelta che quella di non andare tanto per il sottile nei confronti del vinto e anche nel gioco non sarà possibile risolvere una campagna militare come se si trattasse di una moderna operazione di pace. Più spesso di quanto ci si aspetti infatti bisognerà intervenire "manu militari", a passare per le armi i prigionieri di guerra catturati o a farne schiavi, utilissima manodopera gratuita in grado di velocizzare non di poco lo sviluppo economico del popolo selezionato. Anche le unità militari possono acquisire esperienza, sotto forma di tradizione e fama che saranno tramandate sotto quel particolare nome anche se il reparto dovesse essere annientato e ricostituito daccapo dopo una sconfitta. Questo consentirà di specializzare poco a poco le diverse armate e costituire un apparato militare versatile ed adatto a tutte le imprese, si tratti di un attacco lampo, di un assedio o di una battaglia in mare. Molto interessante anche l'aspetto dei rapporti diplomatici, che saranno più che utili nelle fasi più avanzate della campagna. La corretta gestione dei rapporti politici e commerciali con i vicini, evitando ove possibile i conflitti da sostituire a più proficue alleanze, non costituisce solo uno degli aspetti più divertenti del gioco, ma rappresenta un validissimo aiuto per dilazionare un possibile attacco nei confronti del giocatore, garantendo il tempo di rafforzarsi abbastanza per resistere e contrattaccare. In questo contesto di eccellenza, ovviamente, la grafica pretende una macchina di gioco potente. I requisiti minimi non consentiranno di rendere giustizia ad un motore davvero spettacolare, mettendo oltre tutto a rischio di crash le partite. Meglio affrontare il titolo con una macchina di fascia più alta, anche se non al top della gamma. Un processore e una scheda video di buon livello, equipaggiati con un quantitativo generoso di RAM e installando gli ultimi driver disponibili, saranno in grado di far giocare con i settaggi al massimo, o giù di lì e di far godere il livello quasi foto realistico dei combattimenti, anche al massimo grado di zoom. Stessa cosa vale per il sonoro, che per la sua qualità merita una buona scheda e ottime casse surround. Di buona fattura anche il comparto multiplayer che permette i giocatori di lanciarsi anche in feroci combattimenti quattro contro quattro. Insomma tirando le somme, Total War Rome II è un titolo davvero da non perdere, a patto però che si possegga un pc di livello e che non si sia allergici alla storia romana. L'ottima curva di apprendimento e l'incredibile varietà nelle scelte da svolgere in game, fanno di questo prodotto una vera e propria perla nell'olimpo dei videogiochi strategico-gestionali.   GIUDIZIO GLOBALE: 9,5  

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