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Google: una database per combattere la pedopornografia sul web

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Le immagini non appariranno più nelle ricerche e saranno segnalate alle forze dell'ordine.

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La grande G scende in campo per combattaere una battaglia per la tutela dei minori e per un web migliore. Solo nel 2011, il Centro Nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati ha annunciato di aver ricevuto 17,3 milioni di immagini e video di sospetti abusi. Visto che il numero é il quadruplo rispetto a quello del 2007 e questo orribile fenomeno tende ad espandersi a macchia d'olio, l'azienda ha annunciato di voler contribuire a frenare questa proliferazione di pornografia infantile. In realtà, il gigante del web ha in programma di fare addirittura un passo ulteriore: vuole sradicare completamente la pedopornografia da Internet. Il progetto di Google consiste nel costruire una banca dati di immagini pedopornografiche che possano essere condivise con altre aziende di tecnologia, forze dell'ordine, e di beneficenza in tutto il mondo. La banca dati permetterà a questi gruppi di scambiarsi informazioni, collaborare e rimuovere le immagini dal web. Ma come funziona questo database? Una volta individuati, i contenuti pericolosi saranno omessi dai risultati delle ricerche e segnalati alle autorità. Queste decisioni sono frutto di una forte pressione politica per la soppressione di un fenomeno vergognoso e difficile da debellare. Fra i governi che sono attivamente scesi in campo c'è quello inglese. Claire Perry MP, consigliere del Primo Ministro David Cameron, ha spiegato che i filtri per la censura dei contenuti pedopornografici saranno preimpostati per default entro la fine del 2013. Gli ISP dovranno fornire i filtri sia ai nuovi clienti sia a quelli già acquisiti. Oltre al database, che rimane comunque l'obiettivo dell'azienda, Google ha anche annunciato sabato che donerà ulteriori 5 milioni di dollari per la lotta contro la pornografia infantile. Il denaro verrà diviso tra le organizzazioni di tutela dei minori a livello mondiale per garantire un futuro migliore ai più piccoli. E' inoltre importante ricordare che altre aziende di tecnologia si sono attivate nel combattere la pornografia infantile su Internet. Microsoft ha contribuito a sviluppare la tecnologia di hashing per il programma PhotoDNA per la National Center for Missing che si occupa dei bambini sfruttati; mentre Facebook utilizza la tecnologia della sua rete al fine di garantire che gli utenti non si scambino foto pornografiche.

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