Napster torna in Italia, questa volta però è legale ed è a pagamento
Chi ha vissuto il boom di Internet a inizio millennio, non può non ricordare il mitico Napster, il servizio online che introdusse e rese alla portata di tutti il concetto di file sharing. Travolto dalle accuse di violazione del copyright, dopo molteplici vicende giudiziarie cambiò pelle più volte fino ad assumere quella attuale, senza dubbio al passo con i tempi: un servizio di streaming musicale capace di sfruttare e portare avanti un brand molto amato, che ha lasciato ricordi positivi in milioni di utenti in tutto il globo. Questo servizio attualmente offre al pubblico oltre 20 milioni di canzoni, funziona sul computer di casa, sui dispositivi Apple e Android e, qui è la notizia, è appena stato reso disponibile in Italia e in altri 13 Paesi europei. Insomma, accanto ai vari Spotify e Deezer, ora c’è una possibilità in più per vivere la musica. Rispetto al Napster che rivoluzionò la musica digitale tra il 1999 e il 2001 molto è cambiato, l'industria della musica ha rimesso in riga il servizio originariamente sviluppato da Shawn Fanning e Sean Parker: ora le canzoni sono offerta in modo assolutamente legale e avallato dalle major del settore. Ma come funziona questo nuovo Napster? Il servizio offre tutta la musica disponibile in catalogo per un abbonamento da 10 euro al mese. I dispositivi tramite cui si può accedere al servizio sono, oltre ai pc e ai laptop, smartphone e tablet Apple e Android, i sistemi di home-entertainment che supportano l'app e per chi ha comprato recentemente una Bmw, anche l'impianto stereo in auto. La qualità dei file è buona, 256kbps, ed è possibile scaricare una playlist per poi ascoltarla quando non si è connessi a Internet. Il primo mese è gratuito.