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Viaggio nel Sannio Falanghina, eccellenza della Campania

Alberto Fraja
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Qui, in terra di Sannio, il vino è talmente buono che se un astemio ne umettasse le proprie labbra con una sola stilla, cambierebbe opinione un nanosecondo dopo. Sui dorsi collinosi e negli anditi meno sospettabili della piana telesina, solcata per tutta la sua lunghezza dal fiume Calore, si produce un nettare degli Dei della cui eccellenza sarebbe difficile eccepire. Avesse conosciuto che frutto meraviglioso matura sui vitigni coltivati in paesi come Guardia Sanframondi, Castelvenere, Sant'Agata de' Goti, Solopaca e Torrecuso, Dioniso non avrebbe esitato un istante a prendere casa da queste parti. Cinque paradisi bacchici che, ab immemorabili e complice un miracoloso e irripetibile terroir, si trasfigurano in una delle aree più affascinanti del panorama vitivinicolo campano e d'Italia. Un microcosmo di borghi antichi gravidi di storia e di tradizioni e di cultura in cui hanno preso corpo gli eventi, le manifestazioni e le iniziative ricomprese nel programma “Sannio Falanghina: Città europea del Vino 2019” che Cia-Agricoltori Italiani ha voluto incastonare nel roadshow nazionale “Il Paese che vogliamo”. A Benevento in particolare è andato in scena la tre giorni dal titolo “Sud baciato dalla bellezza” un l'appuntamento interregionale con Calabria e Basilicata caratterizzato da una serie di dibattiti sui punti chiave del progetto Cia. Con una tappa nei cinque paesi sopracitati e nelle cantine di Solopaca e La Guardiense. “Abbiamo vini straordinari e di ottima qualità – garantisce il presidente della Solopaca, Carmine Coletta - che non sono conosciuti sui mercati esteri è dunque fondamentale rendere riconoscibile i brand Sannio e Sannio Falanghina (solo il 7 per cento della produzione è destinato all'estero, ndr). La Cantina di Solopaca, è una tra le più antiche della Campania. Con oltre 100 mila ettolitri di vino prodotti è ai primi posti nella produzione regionale. Le aziende agricole dei 600 viticoltori soci, sono ubicate non solo nel comune di Solopaca ma anche in 16 comuni limitrofi, per un totale di circa 1300 ettari di superficie vitata. Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente della Guardiense, Domizio Pigna. “Abbiamo investito moltissimo sulla qualità del prodotto e sul marketing - racconta - puntiamo tanto anche su ricerca e innovazione, infatti stiamo realizzando un'area dedicata alle sperimentazioni". La Guardiense conta oggi 1000 soci rappresentando la più grande realtà cooperativa della Campania e una delle principali del Mezzogiorno. E lo dimostrano i numeri: 1.500 ettari di vigna,200.000 quintali di uve, 5 linee di prodotto: Janare, Aicon, Fremondo, classica e spumanti, 2 vitigni principe: Falanghina ed Aglianico, circa 140.000 ettolitri di vino prodotti annualmente, 5 milioni di bottiglie vendute non solo in Italia ma anche nei principali mercati internazionali. Non solo. La Guardiense è il più grande produttore al mondo di Falanghina in tutte le varianti. Il mercato internazionale principale è rappresentato dalla Gran Bretagna alla quale viene venduto il 20 per cento dei vini prodotti. Interessante è anche il mercato del Canada e del Nord America, che è in crescita. Con il Giappone la Guardiense ha un rapporto storico e in generale è in crescita la vendita ai mercati del sud est asiatico. Europa, ed in articolare la  Germania, la  Francia, l' Olanda, il Belgio e la Polonia sono altri mercati sui quali la Guardiense vende i suoi vini .    

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