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Un comitato per difendere la pizza bianca romana

pizza e mortadella

Il progetto presentato al rione Monti

Sig. Val.
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"Voi mette 'n pezzo de pizza bianca co' la mortazza!", che a Roma sta per mortadella. "La morte sua!", risponderebbe un romano "doc", davanti all'offerta di uno spuntino a base di pizza bianca romana, quella che trovi solo "ai mejo forni" della Capitale, quella con qualche granello di sale grosso sulla crosta ben cotta, non troppo alta ma nemmeno troppo bassa, friabile al morso, morbida in bocca, che te ne mangeresti una tonnellata prima di fermarti dando la colpa alla "mortazza", chissà poi perché. Forse per il solo fatto che la mortadella "de romano c'ha poco". Eppure quello tra la mortadella e la pizza bianca romana è uno dei matrimoni più felici che l'Italia gastronomica possa vantare. Ma anche con il prosciutto crudo e la mozzarella, con il tonno e il pomodoro. La "pizza bianca alla pala del fornaio" sta bene con tutto. Sarà per questo che va difesa. Così, l'Assopanificatori (Confesercenti) ha deciso di fondare un Comitato per tutelarla. Il primo passo di questo progetto è stato fatto nello storico rione Monti, nel cuore della Capitale. Il comitato, che si rivolge a panificatori e cittadini romani può contare, tra le sue fila, Remo Girone, in qualità di presidente, Rosario Trefiletti dell'Isscon, Giancarlo Giambarresi di Assopanificatori Roma, Valter Giammaria, a capo di Confesercenti Roma e vicepresidente della CCIAA di Roma, Davide Trombini presidente nazionale Assopanificatori, Emilio Viafora presidente nazionale Federconsumatori, Alfonso Pecoraro Scanio presidente fondazione UniVerde, Gaetano Pergamo direttore nazionale Fiesa Confesercenti, Giacomo Graziosi giornalista TG1 e i membri del comitato scientifico Agostino Macrì già direttore dell'Istituto Superiore di Sanità, Eugenio Del Toma primario ospedaliero, nutrizionista, Tonino Pignatelli nutrizionista.

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