Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il teatro diventa ristorante. Per cenare dopo lo spettacolo

Damiana Verucci
  • a
  • a
  • a

Se in Europa è una tendenza già consolidata, a Roma godersi uno spettacolo teatrale e poi cenare nello stesso ambiente a base di piatti ricercati o più tradizionali, è un fenomeno che sta prendendo piede negli ultimi tre, quattro anni e che piace perché fa tendenza. Sarà perché il teatro in sé è, un po' come il cinema, è un genere che necessita di nuove idee per restare in piedi o molto più banalmente perché nella Capitale sono ancora pochi in proporzione al totale degli esercizi pubblici, i locali dove è possibile cenare fino a tarda notte. E allora, fermarsi a mangiare qualcosa quando lo spettacolo è appena finito diventa un must che coinvolge in alcuni teatri il 5 per cento di spettatori a sera. L'ultimo, ma solo in ordine temporale, è l'ambiente raffinato e molto particolare del teatro Eliseo in via Nazionale. Qui si organizzano serate a tema, laboratori per i più piccoli la domenica dopo il brunch; il tutto senza effetti speciali ma prediligendo materie prime del territorio e piatti della tradizione culinaria romana. Meglio prenotare, cucina assicurata fino ad almeno mezzanotte. Non è un caso se la ristorazione che si apre alla cultura non sia mai lasciata al caso perché possa in qualche modo giustificare la scelta di restare a mangiare a teatro piuttosto che andare altrove. Per questo motivo i teatri che ospitano chef rinomati o puntano su piatti difficili da trovare altrove, sono molto spesso ambienti creativi, che prediligono illuminazioni soft e arredi moderni. Ne è un esempio l'Auditorium conciliazione che ospita il Chorus Café. Dall'aperitivo al dopo cena tutto è studiato nei minimi particolari. Ad accogliere il cliente, il gentile servizio del guardaroba e del foyer. Il bancone è piacevole meta per un aperitivo veloce prima dello spettacolo in cartellone o per un drink dopo cena. I coperti sono circa settanta. Clientela media dai 35 anni in su, nonostante il preambolo l'ambiente è tutt'altro che affettato ma piuttosto conviviale. Così come è conviviale il Puff a Trastevere aperto addirittura nel 1968 e diventato un'istituzione nel cuore di Roma. Da sempre punto di riferimento del cabaret è la casa di Lando Fiorini e dei suoi spettacoli. Il grande spazio a Trastevere è anche ristorante che segue la tradizione romana con i piatti classici. Autentico salotto romano, invece, è il Salone Margherita che nel 1898 nasce come Café Chantant, ovvero posto in cui passare del tempo anche prima e dopo la rappresentazione dello spettacolo, sorseggiando un whiskey o degustando raffinati menù. Ad oltre 100 anni dalla sua nascita il Salone può vantare di essere uno dei pochi teatri non solo ad avere questa particolarità ma anche ad averla mantenuta nel tempo. Guidato dallo chef italo-inglese Ben Hirst offre infatti ad ogni show l'opportunità di cenare nei prestigiosi palchi privati al piano superiore e intrattenersi tra un piatto gourmet, un vino d'annata, un rhum di qualità. Ambiente decisamente accogliente ed elegante per il Bistrot Teatro Quirino in via delle Vergini. Altro esempio di teatro che si apre al nuovo. Il servizio è completo, dal brunch con piatti internazionali, alla tea room e poi aperitivo a buffet, cena a menù fisso e alla carta. Per ogni nuovo spettacolo la carta del Bistrot viene rinnovata, con particolare attenzione alla stagionalità dei prodotti e alla fusione dei sapori.

Dai blog