Due pesi e due misure
Striscia la Notizia difende il Grande Fratello: complotto contro Barbara d'Urso. Rivolta sui social: vergognatevi
Striscia la Notizia “assolve” il Gf15 e ipotizza un complotto ai danni di Barbara d’Urso ricostruendo in modo falotico la fuga degli sponsor dal reality show di Canale 5 e teorizzando che i grandi ascolti diano fastidio a qualcuno. Una difesa dell’amica Barbara che ha deluso il popolo dei social: “Striscia imbarazzante”. Il tg satirico di Antonio Ricci finora è andato in punta di fioretto con le nefandezze del Gf15: tanta ironia e poca attività investigativa. Forse ha mandato in fumo tutte le sue forze sul canna-gate di Francesco Monte all’Isola dei Famosi oppure ha esaurito l’abbonamento a Photoshop per dileggiare la “svicolona” Alessia Marcuzzi e non è rimasta grafica per scherzare su Barbara “La Spietata”. Eppure sono tante le segnalazioni che giungono in redazione. Ficarra e Picone, stremati da 8 mesi di reality, fanno il possibile per dipanare le matasse ingarbugliate dagli autori del Gf. Senza martellare sugli episodi di bullismo e di violenza psicofisica ai danni di Aida Nizar e di altri concorrenti, ha spizzicato qua e là: il cellulare vietato in casa, il giallo dell’ora esatta, il rivista-gate con il finto scoop tra Paola Di Benedetto e Matteo Gentili, la bestemmia a metà di Veronica Satti e qualche altro episodio minore tipico di ogni reality. Ieri sera però, contrariamente a quanto fa la d’Urso il cui patto d’onestà con il pubblico vale a suo insindacabile piacimento, ha affrontato il tema della fuga degli sponsor dando una chiave di lettura decisamente sorprendente. Ficarra spiega in un accurato servizio: “Negli ultimi giorni, gli sponsor hanno deciso di ritirare i loro prodotti dalla casa. Si tratta di scelte motivate - come si legge nel comunicato di una delle aziende - dai gravi atti di bullismo e mancanza di rispetto nei confronti delle donne. Ma i nostri segnalatori hanno notato una curiosa coincidenza: questi marchi avevano già pubblicizzato altri reality non meno discussi e discutibili. Brand come F**K, Caffè Borbone, Givova, Screen Hair hanno sponsorizzato l’Isola dei Famosi senza battere ciglio a proposito del canna-gate di Monte e degli episodi di omofobia ai danni di Craig. Non solo, alcuni marchi non avevano fatto una piega contro le bestemmie di Marco Predolin e Gianluca Impastato al GfVip2. E non ci fu alcun passo indietro di fronte all’istigazione al femminicidio di Clemente Russo al GfVip del 2016 (guarda caso stesso episodio citato dalla d’Urso in puntata, nda). L’attore comico continua l’analisi sul comportamento dei brand: “Come direbbe Biscardi sembra trattarsi di un complotto contro la d’Urso. Anche perché, come ci fa notare il pubblico, la fuga arriva a due settimane dall’espulsione di Baye Dame per gli incresciosi episodi contro Aida”. Ed ecco l’affondo: “Perché ci hanno messo tanto? Che si tratti di una strategia meditata a tavolino? Secondo una e-mail arrivata in redazione parecchi marchi, che hanno scatenato il parapiglia, sarebbero gestiti dalla stessa agenzia di marketing. Una coincidenza o una prova del complotto? Forse a qualcuno dà fastidio che il coatto Grande Fratello di Barbarona possa fare più ascolti del GfVip o dell’Isola dei Famosi, programmi esemplari per l’alto contenuto morale (con tono ironico, nda). Insomma dietro le quinte si starebbe consumando una feroce guerra a colpi di sangue e liquame. Averci le telecamere… sai che reality. Sembra una trappola ordita ai danni della d’Urso. Più che il Grande Fratello, il Grande Tranello”. Una tesi che ha deluso e non ha persuaso il popolo del web. Su Twitter si legge: “No, vabbè Striscia sta difendendo il Gf e attaccando gli sponsor… invece per una canna hanno sfracellato i maroni per 3 mesi”, “Striscia è la trasmissione più imbarazzante della tv. Ha crocifisso Alessia Marcuzzi dandole dell’ubriacona e ora difendono la d’Urso”, “Non sono fan della Marcuzzi ma le hanno rotto le p***e e ora dicono che gli sponsor fanno complotti. Schifo”, “Che pena Striscia, mette sullo stesso piano una canna e il bullismo” e ancora: “Ridicola difesa di Striscia. Russo e Predolin furono subito espulsi. Vi commentate a soli”, “Fatelo un passo indietro che di umiltà non è mai morto nessuno”. Inoltre, è vero che gli ascolti del Gf15 sono eccellenti, specie considerando che alla produzione bastava “un punto percentuale in più dell’ultima edizione di 3 anni fa quando fu sospeso”, ma sono in linea con quelli dell’Isola e più bassi del GfVip. La teoria di Striscia la Notizia perplime per l’intelligenza di Antonio Ricci e infligge un duro colpo alla credibilità che il tg, seppur satirico, si è creato denunciando da anni misfatti pubblici e privati. Che il fuggi fuggi degli sponsor sia stato tardivo è lapalissiano: è maturato sull’onda della crescente indignazione pubblica per la mancanza di provvedimenti verso Favoloso e il suo branco (e gli esperti hanno capito che lasciare innescava un ritorno di pubblicità positivo). Che i reality show non siano più un genuino esperimento antropologico, ma una fucina di nullafacenti è altrettanto noto, ma che non si comprenda la differenza tra Russo, Predolin, Impastato e Favoloso è inverosimile. Perché Striscia non dice che Russo fu squalificato immediatamente e che non si è più visto nei salotti tv se non proprio in quello di Barbara d’Urso dove ha rinnovato le promesse di matrimonio? Perché non ricorda che Predolin e Impastato sono stati espulsi seduta stante per una bestemmia molto ma molto simile a quella pronunciata da Veronica Satti? Perché Striscia non sottolinea che l’espulso Baye Dame presenzia come nulla fosse in tutti i salotti Mediaset? Perché Striscia accusa i brand di ipocrisia in quanto sanno di non pubblicizzare programmi esemplari per l’alto contenuto morale, ma non tiene conto che ci deve essere un limite da non superare (si aspettano trash e sceneggiate contingentate dagli autori, non belve in libera uscita)? Perché non coglie la differenza tra la colpa di un singolo e quella di un branco? Perché non precisa che i marchi per due settimane hanno pressato per ottenere seri provvedimenti? La verità è che l’armadio-gate di Cecilia Rodriguez ha segnato un punto di non ritorno: per alzare gli ascolti e sostenere 8 mesi di reality show si deve abbassare l’asticella del buon gusto e della morale. Di questo passo a “Temptation Island” cosa succederà?