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Matrimonio Ferragnez, Di Maio chiede spiegazioni sull'aereo brandizzato. La replica: "Nessun disagio"

Il volo di linea ha portato in Sicilia gli invitati alle nozze

Giada Oricchio
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Il matrimonio tra Chiara Ferragni e Fedez è spettacolare e divertente quanto un film della Hollywood degli anni degli Studios, uno di quelli con Doris Day, la fidanzatina d'America. Lei è la bambolina bionda, bella e dolce che viene conquistata da un principe azzurro meraviglioso come Rock Hudson, ma reso ancor più affascinante da un'intermittente goffaggine. Però nemmeno con il geniale Neil Simon avremmo potuto assistere a un filmino di matrimonio così ben sceneggiato. Altro che quelli di zia Assunta o del cugino Beppe nelle domeniche pomeriggio post pennichella. Quelli che ti fanno rimpiangere Barbara d'Urso, Aida Nizar, il Ken umano e Loredana Lecciso tutti insieme. Lo abbiamo visto tutti e chi non lo ha visto, mente spudoratamente: apri Instagram e ciccia fuori lo zigomo di Chiaretta, apri “Faccialibro” al secolo Facebook e spunta un tatuaggio di Fedez, apri Snapchat e appare il paffuto Leone in Gucci. Mai un capello fuori posto, mai un'ascella sudata, mai un pelo in più sullo stinco levigato dal burro di Karitè al 100% senza SLS, SLES e parabeni. Per fortuna, gli ospiti hanno qualcosa di più normale: un occhio iniettato di sangue o un difetto del vestito o un ventaglio per affrontare il caldo della magica Noto. Caldo, che s'intende, non si appiccica sui “Ferragnez”. I social sono spaccati: chi li ama, chi li odia, chi fa l'indifferente, ma in realtà non è indifferente perché commenta dicendo che è indifferente. Ecco, il Ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha aperto il booking di Alitalia e ha trovato “volo riservato The Ferragnez” con tanto di pastine personalizzate e hostess travestita da Chiara. Così Di Maio avrebbe chiesto spiegazioni sul trattamento particolare di Alitalia alla coppia da 21 milioni di follower in due. E' stata l'Adnkronos a rivelare che “il Mise avrebbe acceso i riflettori sulla vicenda” e successivamente l'onorevole Michele Anzaldi del PD ha chiesto al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli di “stigmatizzare la decisione di personalizzare biglietti e schermi con il logo Ferragnez considerate le difficili condizioni economiche della compagnia”. La compagnia di bandiera ha replicato più veloce del volo di un piccione viaggiatore: “Non si sono registrati disagi per i passeggeri in partenza dallo scalo di Milano Linate. Si è trattato di un cosiddetto volo “dedicato”, ossia di un volo di linea, già previsto nella programmazione operativa della Compagnia, riservato ad un unico gruppo di viaggiatori che, quindi, erano gli unici al gate dell'aeroporto milanese. Si precisa inoltre che non si è trattato di una sponsorizzazione, ma di un normale accordo commerciale da inquadrare nella campagna pubblicitaria dell'azienda”. In poche parole: business per tutti. E vissero felici, contenti e sponsorizzati.

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