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"Ecco chi sono i vip gay": nuova bufera sulla rivista che ha fatto infuriare Emma

E un'attivista LGTB attacca la cantante: "Delusa dalla sua rabbia"

Giada Oricchio
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Le polemiche sulle abitudini sessuali dei vip sono pane per i denti del neonato settimanale di gossip “Io Spio” (sottotitolo immaginario “dal buco della serratura della camera da letto”) e il gioco è fatto. Dopo aver dedicato la copertina a Emma Marrone “Lesbica? Tutta la verità” scatenando l'ira della cantante, dei follower e degli stessi omosessuali a loro volta indignati dall'indignazione di Emma, la rivista ha pubblicato un trafiletto intitolato “Rumors e verità” in cui ricorda chi sono i personaggi del piccolo schermo “sospettati” di amare lo stesso sesso senza aver voglia (legittima) di dichiararlo. E così al prezzo di 1 euro è possibile rinfrescarsi la memoria: Maria De Filippi, Paola Barale, Gianni Sperti, Marco Carta, Valerio Scanu. Immancabili i nomi di Gabriel Garko e Marco Mengoni. Nel breve articolo si legge: “La lista dei personaggi su cui si è scatenato il gossip e la cui presunta sessualità sembra interessare così tanto le persone è lunga. Ci sono più personaggi maschili che femminili…”. Ma non è finita perché sul numero di “IoSpio” attualmente in edicola, Lidia Borghi scrive una lettera aperta alla cantante salentina: “Cara Emma, mi chiamo Lidia Borghi sono una scrittrice e giornalista, un'attivista per i diritti delle persone LGBTI e una donna lesbica fra le tante cose. Ho letto della polemica da te innescata su Instagram dopo l'articolo di “Io Spio”… confesso che non ho capito il perché del polverone che hai alzato: sembra quasi che tu abbia voluto fare un'operazione di marketing, meschina qualora così fosse… la tua rabbia cozza con quei diritti delle persone omo-bi-transessuali che dici di sostenere. A leggerla così la tua uscita puzza di bruciato lontano un miglio… faccio un po' di caciara, smuovo le acque dello star system di casa nostra, faccio parlare di me i media e il gioco è fatto”. La Borghi rammenta che a inizio anno, Emma rilasciò un'intervista al settimanale “Grazia” in cui affermava che se fosse stata lesbica l'avrebbe dichiarato, che nell'articolo incriminato non c'era niente di offensivo, che il termine ‘lesbica' è l'unico possibile per identificare due donne che si amano e osserva: “perché nel tuo sfogo via social hai parlato di schifo, di ritorno al Medioevo e dell'omosessualità come un problema da combattere? (…) cosa c'entrano l'ipocrisia e il razzismo? Cera bisogno del messaggio alle persone LGBTI? Non è che se non glielo dice Emma sono tutte tristi e depresse” ed ecco l'insinuazione: “Sembra quasi che l'ipocrisia alberghi dentro di te. Non è stato certo IoSpio il primo settimanale che si è posto il quesito eppure è l'unico contro il quale ti sei scagliata. Guarda quanti siti internet ne hanno parlato in passato. (…) al tuo posto io avrei ringraziato per la pubblicità gratuita senza dare la colpa a questa società ipocrita e razzista. (…) Mi chiedo dove si trovi l'omofobia in questa vicenda… so quanto è facile far salire i like con certe manovre esecrabili”. La scrittrice ha in serbo un paio di frustrate per altri volti noti: “Altre due cose mi fanno specie: l'appoggio che hai ricevuto da molte persone dello star system italiano (Fiorella Mannoia? Mi è crollato un mito) e quelle migliaia di commenti indignati contro il termine lesbica…. Considero quegli undicimila insulti delle mere provocazioni da parte di individui che non sono degni di dirsi persone per bene”. Una lunga e pedagogica missiva. Come ha reagito Emma? Ha fatto la valigia, ha indossato un sorriso e se n'è andata al Festival del cinema di Venezia. Per nuove polemiche, prego ripassare.  

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