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Meghan Markle, a Corte l'aspetta la guerra degli inchini

In casa Windsor la lotta al potere si snoda come in una qualsiasi azienda

Angela Di Pietro
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La guerra dei Windsor è strisciante, oscurata, galleggia in mezzo ai sorrisi plastificati, si nutre di invisibili faide, tutte riconducibili ad una pur comprensibile competizione. La lotta al potere si snoda, icastica, come in una qualsiasi azienda. Nella casa reale britannica, racconta il “Daily Mail”, il “precedence of the royal family to be observed at Court”, ossia la  gerarchia, gli obblighi ed i diritti riservati ad ogni singolo componente dell'astiosa famiglia in tema di inchino, rappresentano dal 1500 un rilevatore di potere. Non a caso la povera Diana, spogliata ingiustamente del titolo di altezza reale, si trovò nell'imbarazzante situazione di dover fare l'inchino ad una cugina della regina, pur essendo la madre del futuro re d'Inghilterra. Ljuba Rizzoli raccontò che quella favola di donna che era la principessa Grace di Monaco si facesse segnalare quanti, incontrandola, non avevano piegato il ginocchio in segno di rispetto nei suoi confronti. Dopo il matrimonio con Ranieri palazzo Grimaldi aveva ripristinato il vecchio Protocollo di Corte. E a chi le chiedeva se non fosse antiquato la principessa rispondeva saggiamente. Riteneva infatti che il protocollo, una buona educazione inventata per le corti, rappresentava l'unica arma potente contro la maleducazione e l'aggressività imperante. Ma veniamo a Meghan Markle, che dovrà imparare ad inchinarsi davanti ai futuri parenti. Christoper Wilson spiega al tabloid inglese che l'attrice dovrà rigidamente attenersi al protocollo, perché la riverenza ha un significato politico, più che un carattere esornativo. Così dovrà fare l'inchino a sua cognata Kate ed anche (purtroppo) a Camilla. Dovrà inchinarsi davanti alla principessa Anna, la figlia della regina, ma non a sua figlia Zara. Dovrà flettere il ginocchietto anche davanti a Beatrice ed Eugenia, le figlie di Andrea e Sarah Ferguson. Ed a Sophie Wessex, la moglie dell'ultimogenito di Elisabetta e Philip? Si e no. Si se nella stanza c'è Edoardo. No, se Sophie, contessa di Wessex, è sola. Le regole fanno parte di un documento che venne redatto negli uffici della regina nel 2005, in occasione del matrimonio di Carlo con Camilla. La sua posizione doveva essere quella di​ donna di corte di maggior potere, dopo la regina, ma pare che la principessa Anna e la cugina di Elisabetta, Alexandra, non gradirono e Camilla fu retrocessa di due posizioni, non senza malumori da parte sua, che è (ipoteticamente) una donna molto, molto competitiva. Nel 2012 le regole sono state aggiornate e Camilla ha preso il posto che le spetta subito dopo le donne di sangue reale. Kate deve fare la riverenza a Camilla solo se nella stanza, con loro, c'è il principe Carlo. Per gli uomini il discorso sembra essere molto più facile: loro s'inchinano a tutti, come veri gentleman. Il primo assaggio degli obblighi di corte per Meghan Markle non sarà facile, ma le sarà d'aiuto per capire chi comanda. O quanto meno, chi vuole comandare.

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