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A sua insaputa

Virginia Raggi

Silvia Sfregola
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La Raggi non ha preso bene il nostro giochetto di invertire i ruoli, farla tornare consigliere d'opposizione, attaccare con scarso garantismo (al sindaco Marino portò arance in conferenza stampa) sia la giunta capitolina sia il partito di maggioranza coinvolti in Stadiopoli. Non ha gradito gli attacchi al «Sistema Raggi» portati da altri media e con una certa tenerezza è tornata a evocare complotti nonché attacchi alla sua persona perché, udite udite, scomoda e pure femmina. Anche stavolta, come con Marra, si è detta estranea ai fatti quando nessuno le ha contestato giudiziariamente il contrario. E comunque nonostante i continui inciampi in Campidoglio e il noto processo in corso, non ha ancora capito che c'è differenza fra responsabilità penale e politica. La sindaca che non vede, non sente e straparla quand'è nei guai, ieri non s'è nemmeno accorta dell'ok alla mozione per intitolare una strada ad Almirante. «Quando si votava ero fuori». Sindaca a sua insaputa. (gmc)

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