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Presidente Mattarella, ma perché ci fa votare?

Gian Marco Chiocci
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Caro Verdini (leggi "Questo Questo presidente va solo ringraziato), non sono un cinque stelle e nemmeno leghista, non grido alla Casta infame, non amo i manettari e il dilettantismo pentastellato, soprattutto rifuggo intellettualmente l'idea che un pezzo di centrodestra possa andare d'amore e d'accordo coi grillini. Epperò mi sono rassegnato perché la democrazia ha un prezzo, non la si mercanteggia agitando lo spauracchio dei mercati o l'uscita dall'Europa che nessuno dei populisti ha barattato nel contratto. Prendere o lasciare, funziona così. Chi ha vinto governa, chi ha perso, se ne è capace, fa opposizione. La democrazia, che per un certo Abramo Lincoln «è il governo del  e intoccabile solo quando conviene. E soprattutto non può più essere a sovranità limitata visto che la maggioranza degli italiani il 4marzo ha rispedito al mittente ciò che lei oggi dice avallando in toto quel che ha detto l'altro giorno Mattarella. Passi il politichese degli addetti ai lavori, i ragionamenti interessati sulla costituzione più bella delmondo... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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