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Così la Regione premia gli okkupanti

Gian Marco Chiocci
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Tana per Zingaretti! Nel mentre la Capitale degli immigrati esplode, che ti combina il Nostro? Favorisce rifugiati, clandestini e raccomandati abusivi seguendo l'esempio di Marrazzo e Veltroni proni al «Sistema degli okkupanti» che dal 2002 a Roma detta legge e porta voti calpestando graduatorie e proprietà altrui. Come ha scoperto il nostro Daniele Di Mario, in barba agli italiani senza un tetto, la Regione Lazio ha deciso di riservare una quota di case popolari agli occupanti abusivi di circa 80 immobili, tra cui quello – udite udite – di via Curtatone, il paradiso dell'illegalità romana. Con due delibere (la 109 e la 110 del marzo 2016) Zinga ha cambiato il regolamento di assegnazione degli alloggi popolari, anche se oggi fa finta di nulla e sprona la Raggi a utilizzare i 40 milioni stanziati per l'emergenza-casa. Di Mario si è incuriosito alla faccenda dopo che alcuni rifugiati, appena sgomberati con gli idranti in piazza Indipendenza, avevano riferito delle promesse ricevute dai referenti dei Movimenti circa un alloggio garantito comunque dalla Regione. Il colpo di spugna pregiudica, di fatto, le legittime aspettative di chi da anni rispetta la legge attendendo un alloggio che non arriva mai. Rispetto a chi fa la morale alla sindaca dopo aver trattato la resa coi Movimenti preferiamo la schiettezza della Raggi che per aver detto una ovvietà («prima la casa a chi ne ha diritto») e per essersi accorta che parte di quei fondi regionali erano destinati alle case per gli okkupanti, è stata duramente contestata in Campidoglio. Ps: Quanto alla rissa tra cittadini e rifugiati al Tiburtino Terzo ci limitiamo ad osservare quella realtà che ai sacerdoti del buoni- smo sfugge. Le gente non ne può più dei bla bla. È stufa, stanca, esasperata del boldrinismo imperante. Piaccia o non piaccia ormai ha fatto suo il principio universale di sopravvivenza: se nessuno mi difende, intanto faccio da solo.

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