
Christopher Aleo difende il Lesotho: “Un Paese strategico, non certo ai margini”

Il fondatore di iSwiss Bank risponde con i fatti alle parole di Trump e rilancia una visione di sviluppo concreta per il Regno africano. Christopher Aleo, banchiere italo-svizzero e volto noto della finanza internazionale, non ha gradito le parole del presidente americano Donald J. Trump, che in una recente dichiarazione ha definito il Lesotho “un paese di cui nessuno ha mai sentito parlare”. Un commento che non è passato inosservato, soprattutto per chi come Aleo conosce bene il valore strategico di quella che, a prima vista, può sembrare solo una piccola nazione incastonata tra le montagne dell’Africa australe.
“Il Presidente Trump sta facendo un ottimo lavoro per il suo Paese”, premette Aleo. “Ma sul Lesotho ha decisamente sbagliato valutazione. È uno scivolone, perché si tratta di una nazione tutt’altro che irrilevante. Chi conosce l’Africa, e il mondo delle risorse strategiche, sa bene quanto il Lesotho stia diventando centrale.”
Aleo parla con cognizione di causa. Il suo gruppo, iSwiss Bank, ha da tempo avviato una presenza strutturata nel Paese, aprendo filiali, sostenendo l’economia locale e avviando progetti innovativi, a partire dalla finanza digitale fino all’energia rinnovabile. E non nasconde il suo legame con la leadership del Paese: “Il Presidente Sam Matekane è un imprenditore di grande visione, con un approccio concreto e moderno allo sviluppo. Ho avuto l’onore di collaborare con lui su diversi progetti e posso dire che il Lesotho ha oggi una guida capace di portarlo a una nuova fase di crescita.”
Ma cosa rende davvero il Lesotho così strategico? “La sua ricchezza mineraria è impressionante”, spiega Aleo. “Diamanti, metalli preziosi, terre rare: risorse sempre più centrali nel mondo che stiamo costruendo, e che spesso ignoriamo solo perché non fanno notizia.” Non meno importante, secondo il banchiere, il ruolo delle risorse idriche: “Il Lesotho è il polmone d’acqua del Sudafrica. Senza le sue riserve, metà del Paese vicino resterebbe senz’acqua potabile. E questo è un dato che, da solo, dovrebbe bastare a mettere fine a certi pregiudizi.”
iSwiss Bank, nel frattempo, continua a investire. Entro pochi mesi partirà il cantiere per quello che si preannuncia come il primo grande parco fotovoltaico dell’Africa australe, interamente finanziato da una cartolarizzazione energetica strutturata dal fondo iSwiss Hedge Fund. Un progetto ambizioso, pensato per accelerare la transizione ecologica e rafforzare l’autonomia energetica del Paese.
“E non ci fermiamo qui,” anticipa Aleo. “Vogliamo raddoppiare il numero delle nostre filiali operative nel Regno e aprire un nuovo fronte di investimenti nel settore tessile, che a Maseru rappresenta una vera eccellenza industriale.”
Alla base di tutto, una visione chiara: collaborazione tra pubblico e privato, rispetto per le comunità locali e fiducia nel potenziale del continente africano. “Il nostro modello – conclude Aleo – è quello di costruire ponti tra economie consolidate e Paesi emergenti. Il Lesotho, in questo senso, è un esempio perfetto: giovane, ricco di risorse e con un grande desiderio di crescita.”
Le parole di Trump restano sullo sfondo. A parlare, ora, sono i fatti. E la sfida lanciata da Aleo è chiara: ripensare il modo in cui il mondo guarda all’Africa. E riconoscere, finalmente, il valore di chi ha tanto da offrire.
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