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Contanti vs pagamenti digitali: libertà, sicurezza e inclusione sociale al centro del dibattito

Francesco Fredella
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Nel corso dello speciale odierno di TG2 Italia-Europa, si è acceso un interessante dibattito sul tema dei pagamenti digitali e dell’uso del contante, con la partecipazione di Ezio Stellato, Epifani e il presidente della Confesercenti. L’incontro ha offerto spunti profondi su una questione che non riguarda solo la tecnologia, ma tocca aspetti culturali, economici e sociali del nostro quotidiano.

Ezio Stellato ha espresso una posizione netta: il pagamento in contanti rappresenta una forma di inclusione sociale. In un Paese dove non tutti hanno accesso agli strumenti digitali, il contante rimane un mezzo concreto e accessibile a chiunque. “È anche un modo per educare i piccoli consumatori, come i bambini – ha affermato – permettendo loro di comprendere meglio il valore del denaro e di gestire le proprie spese in modo più diretto e tangibile”.

Ma il contante, secondo Stellato, è anche sinonimo di libertà. La possibilità di disporre dei propri averi senza intermediari o vincoli digitali rappresenta un diritto fondamentale. In un’epoca in cui ogni transazione lascia traccia, la tutela della privacy e della libertà individuale diventa una questione sempre più rilevante.

Il confronto ha toccato anche il tema della cybersicurezza. Stellato ha evidenziato come gli investimenti necessari per garantire la sicurezza delle transazioni digitali siano enormi e spesso sproporzionati rispetto ai reali benefici in termini di contrasto all’evasione fiscale. “Oggi spendiamo più per proteggere i sistemi di pagamento digitali di quanto recuperiamo in termini di evasione presunta”, ha osservato.

Un altro punto critico emerso durante il dibattito riguarda le carte revolving, strumenti di credito che, pur promettendo flessibilità, spesso conducono migliaia di italiani in una spirale di debiti. Gli interessi cumulativi, se non gestiti con estrema attenzione, possono rivelarsi devastanti, soprattutto per chi non ha piena consapevolezza dei propri limiti di spesa. In questo senso, la diffusione indiscriminata dei pagamenti digitali senza un’adeguata educazione finanziaria può diventare un’arma a doppio taglio.

Dall’altra parte, i sostenitori del digitale sottolineano i vantaggi in termini di tracciabilità, comodità e riduzione del rischio fisico (furti, rapine, smarrimenti). Inoltre, l’innovazione tecnologica continua a migliorare l’inclusività dei sistemi di pagamento, con app e strumenti sempre più user-friendly.

Il dibattito resta aperto. Quello che è certo è che non si tratta solo di scegliere tra monete e app, ma di trovare un equilibrio che garantisca libertà, sicurezza e inclusione per tutti. E questo richiede una visione politica e sociale che vada oltre la semplice contrapposizione ideologica. Serve una strategia che tenga conto delle diverse esigenze della popolazione, promuova l’educazione finanziaria e garantisca alternative accessibili per ogni fascia d’età e condizione economica.

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