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Il lusso della spiritualità nei gioielli di Elena Braccini

Micol Ferrara
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Elena Braccini è un nome di spicco nel mondo dell'arte orafa Made in Italy, riconosciuta per la sua maestria nella creazione di gioielli che uniscono eleganza, innovazione e tradizione artigianale.  Braccini ha saputo imporsi come una figura di rilievo nel panorama contemporaneo del design di gioielli. Un'eleganza senza tempo e una raffinatezza che si riflette in ogni pezzo: collana, ciondoli, bracciali, anelli. I suoi gioielli sono vere e proprie opere d'arte in miniatura, dove ogni dettaglio è curato con estrema precisione. L'uso di oro, argento e pietre preziose è sapientemente combinato per creare disegni unici che celebrano la bellezza naturale dei materiali. 

Ad ascoltare la sua storia viene in mente Vinicius De Moraes quando nella sua Samba delle benedizioni ci ricorda: “La vita, amico, è l’arte dell’incontro”. Ed è grazie a questo susseguirsi di incontri "portatori di luce" che Elena riesce a riaccendere la luce in se stessa e a donarla al mondo con la sua arte che si traduce in un prezioso messaggio di spiritualità e speranza. 

"Quando mi volto a guardarmi indietro, vedo una giovane ragazza in un momento di assoluta fragilità e mi faccio tanta tenerezza. Mi sono ritrovata da sola con una bambina di tre anni in attesa della mia seconda figlia. Avevo vergogna a tornare a casa dai miei genitori: ero innamorata follemente di questo uomo che apparteneva ad un mondo diverso dal mio, un mondo particolare, quello del calcio". Braccini infatti è stata la moglie dell’ex calciatore di Roma, Fiorentina, Inter e Juve, Dani Osvaldo. "Ho lasciato tutto per seguirlo; non avevo un lavoro, non avevo un’indipendenza economica e quando lui mi ha lasciata e mi ha detto che non mi amava più mi sono ritrovata sola, con due figlie, e non sapevo che fare". 

"Vedevo la mia vita come distrutta. Tornai a Firenze dai miei genitori. Confesso che l’unica cosa che mi faceva alzare la mattina era la mia figlia più piccola, il fatto di dovermi occupare di lei e lo facevo con grande fatica.  Preferivo rimanere a letto però lei si alzava presto e mi diceva: 'Mamma vieni a giocare, mamma…' mi chiamava e quindi io, per lei, affrontavo la giornata". Poi per caso Elena ritrova una sua amica, Benedetta Faldi, vecchia compagna di scuola, che le dice: “Ti devo portare in un santuario che si trova a Montelupo dove c’è la mia madrina, c’è bisogno che tu parli con lei, assolutamente.“  "Andai. E lì, quella signora minutina mi prese per mano e mi mise a sedere su una panchina in questo santuario dove lei abitava con un’altra suora. Cominciò a parlarmi di cose molto private e mi annunciò moltissime cose che negli anni si sono avverate: è stato come se avesse riacceso la mia luce interiore che avevo totalmente dimenticato, spento". 

 

 

Da quell’incontro piano, piano, la vita di Elena iniziò a cambiare. "Cominciai a rialzarmi". "Era il 2015, me lo ricordo benissimo, e in una oreficeria a Firenze restai colpita da un anello d’oro con una croce. Dallo stupore, parlai ad alta voce: 'Mamma mia come mi piacerebbe saper fare queste cose'". Elena Braccini aveva scoperto la Sacred Art School di Firenze e decise di iscriversi per apprendere l’oreficeria, l’ebanistica, la scultura, la pittura e tutto ciò che era basato sul tema dell’arte sacra. "Un corso interessante con persone provenienti da ogni parte del mondo, lezioni pratiche e lezioni persino di teologia. Terminato il corso, lanciai la linea di opere dedicate proprio alla Madonna e così iniziai la mia seconda vita mossa da un moto di gratitudine". Il suo rapporto con la fede e la religione era solo da riscoprire, da riscaldare. "Sin da piccina nei miei momenti di difficoltà andavo a piedi nella chiesa del paese a Fiesole, dove sono nata; ogni volta che non stavo bene andavo lì e parlavo o stavo in silenzio per sentirmi meglio". 

 

I gioielli, dicevamo. "All’inizio li facevo io a mano. Certo ero lenta perché per imparare l’arte orafa ci vogliono anni. Poi mi sono appoggiata ad un orafo, una piccola bottega. Infine avendo più richieste sono stata accettata da questa bottega orafa nel centro di Firenze che realizza i gioielli alle botteghe più importanti di Ponte Vecchio, orafi da generazioni".  I gioielli di Elena Braccini sono semplici, nascono dalle medagliette di Madonne provenienti da diversi santuari, a seconda della devozione, come per esempio il santuario della Madonna Miracolosa Rue Du Bac a Parigi. "Queste medagliette arrivano in bottega, li smaltiamo con diversi colori in modo da proteggerli nel tempo. Infine ci costruisco il gioiello intorno: una collana, un anello, gioielli con un forte valore spirituale". 

 

A piccoli passi da Firenze Elena Braccini arriva a Roma e via via in diverse città italiane. Ai suoi eventi partecipano tanti personaggi dello spettacolo, da Ilary Blasi a Manuela Arcuri, che indossano le sue creazioni: "Ormai sono amiche". Diversi progetti sono già partiti anche all’estero, le sue creazioni hanno conquistato i mercati di Spagna, Germania, Albania, Messico Brasile e arriveranno prossimamente a New York. Nonostante il successo crescente Elena è consapevole che "il vero lusso si trova nelle cose semplici.  Quando ero molto giovane ho vissuto nel lusso comunemente inteso perché vivevo con il babbo delle mie figlie che era un calciatore famoso e quindi potevamo permetterci di tutto; eppure quel lusso non ti lascia nulla, è un lusso che inganno. Ora, mentre lavoro l’oro, intimamente penso che niente è più… lussuoso della semplicità".

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