Special Olympics, il valore sociale dello sport nella Costituzione
Per il secondo anno consecutivo torna l’incontro in Parlamento fra gli atleti leader dell'Associazione e i parlamentari. Lo sport come strumento per ottenere autonomia e inclusione sociale. Un principio che, grazie anche alle battaglie degli atleti di Special Olympics, ha trovato spazio in Costituzione. Di questo si è parlato nel corso dell'incontro svoltosi a Palazzo San Macuto, al quale hanno partecipato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e alcuni atleti. "La modifica dell'articolo 33 che di fatto riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme -ha spiegato Alessandra Palazzotti, Direttore nazionale di Special Olympics Italia- è una conquista culturale a beneficio della comunità intera, di tutti, comprese le persone con disabilità intellettive e le loro famiglie". "Sono felice di rinnovare la vicinanza e il sostegno dello sport italiano nei confronti di Special Olympics, nell’ambito delle iniziative sviluppate per la giornata internazionale delle persone con disabilità. Approfondire i contenuti della recente modifica dell’articolo 33 della Costituzione Italiana -ha detto ancora Malagò- sottintende la volontà di proiettare nel futuro un modello ancora più inclusivo, fruibile a tutti, orientato alla declinazione di attività fisica che risponde maggiormente alle esigenze e agli obiettivi delle straordinarie atlete e dei fantastici atleti che fanno parte di questa famiglia”.
L'incontro, svoltosi a ridosso della Giornata internazionale per le persone con disabilità istituita dall'Onu nel 1992, ha visto l'adesione di numerosi parlamentari ai quali si sono rivolti i nove atleti leader di Special Olympics che, nel corso del proprio intervento, hanno raccontato la loro personale esperienza di vita fatta di ostacoli ma anche di traguardi e obiettivi raggiunti: "Ho una malattia genetica sconosciuta -ha spiegato Daniela Valentino- che mi porta diverse difficoltà ma lo sport è il mio mondo, mi dà tantissimo e gliene sono grata. Il nuoto insomma è il mio migliore amico e, quando sono in acqua, mi sento una ragazza come le altre". "Se 50 anni fa - ha ricordato Luciano Scandariato - le persone come me venivano relegate in casa, oggi noi atleti abbiamo la fortuna di partecipare a eventi nazionali e internazionali e di essere protagonisti". "All'inizio - ha aggiunto Andrea Tomasoni - non riuscivo ad accettare la mia diversità, ma ora, grazie alla danza sportiva, riesco a essere me stessa e sono riuscita anche a partecipare ai Giochi Nazionali Invernali che si sono svolti a Bardonecchia. Un sogno".
Storie che si sono alternate nel corso del dibattito, tutte legate dal riscatto ottenuto grazie allo sport. Un appello ascoltato dai vari parlamentari presenti: Pietro Lorefice, Clotilde Minasi, Alessandra Maiorino e Nazario Pagano: "Pensiamo -ha concluso ila Palazzotti- che unire le forze per concretizzare, nella vita quotidiana, ciò che è stato sancito dall'articolo 33 della Costituzione oggi sia un impegno da assumersi con grande forza di volontà. Si affronta il tema della disabilità, intellettiva in particolare, ancora con troppi retaggi e pregiudizi. Necessario è sensibilizzare il comune sentire, mettendo in luce le capacità e i talenti. E allora, forse, anche le aziende sarebbero stimolate ad assumere le persone con disabilità. Ecco, penso che la nuova frontiere per rendere il nostro Paese sempre più civile passi proprio da qui".