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Elezioni, Sandro Gozi (Re) lancia l'allarme: "Partner europei preoccupati dal dibattito sull'Ue"

L'europarlamentare alla terza festa nazionale della Confederazione AEPI, l'associazione europea di professionisti e imprese: “Oggi l'Italia nel cuore delle decisioni Ue grazie a Draghi”

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“Oggi i rapporti tra Italia e Unione Europea sono eccellenti, perché Mario Draghi ha portato l’Italia nel posto che le spetta nel cuore delle decisioni europee. Ci sono tante iniziative, da ultima quella sul price cap e sul programma di solidarietà energetica, che oggi sono sul tavolo grazie alla credibilità, all’influenza e all’insistenza di Mario Draghi. Quale sarà il rapporto tra Italia e Unione Europea dopo il 25 settembre dipenderà da cosa proporrà, dirà e farà il nuovo governo italiano. Da parte dei nostri partner europei c’è tutto l’interesse a continuare a lavorare in maniera costruttiva con l’Italia. È evidente che dipenderà da quello che si farà e si dirà a Roma”. Lo ha detto l'europarlamentare Sandro Gozi intervenendo in videocollegamento alla terza festa nazionale della Confederazione AEPI, l'associazione europea di professionisti e imprese, in corso a Labro in provincia di Rieti.

“Ci sono questioni che fanno parte anche del dibattito della campagna elettorale che preoccupano molto i nostri partner europei. È chiaro che se il nuovo governo italiano dirà che ogni Paese deve mantenere il diritto di veto e l’Europa deve continuare a decidere all’unanimità, questo provocherebbe certamente difficoltà con molti governi dell’Unione europea. Sarà un problema ancora più grande se si dirà che le leggi nazionali devono prevalere su quelle europee, dopo che magari abbiamo passato un anno a negoziare su una legge europea. Così come sarà un tema di conflitto con l’Ue se il prossimo governo Italiano dirà di rivedere in profondità il Pnrr: ora il Pnrr va attuato così come è stato negoziato, la stessa presidente Von der Leyen è stata molto chiara su questo. Poi certamente bisognerà prevedere nuovI programmi, a cominciare dall’energia e le Pmi”. “Insistere su queste posizioni non è nell’interesse dell’Italia: tutto dipenderà quindi da come il nuovo governo Italiano si porrà a livello europeo”, ha concluso.

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