Eugenio Scalfari, camera ardente in Campidoglio: l'omaggio di Mattarella e Draghi
Non è stata una passerella. Nemmeno una visita di cortesia. A dare l'ultimo saluto al giornalista Eugenio Scalfari, scomparso ieri a Roma all'età di 98 anni, non erano in tantissimi - complici anche il caldo afoso e l'inizio del weekend - ma erano tutti lì presenti con convinto affetto.
Ad accogliere il feretro all'arrivo in Campidoglio è stato il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri. Le prime ad arrivare sono state le figlie Donata ed Enrica. "Era sempre allegro. Lui è stato fortunato - e anche noi lo siamo state - ad averlo come padre. È stata una vita piena da tutti i punti di vista", hanno ricordato.
In mattinata è arrivato il messaggio del Pontefice che si è detto addolorato per la scomparsa del "suo amico fedele". Papa Francesco ha ricordato i loro colloqui "piacevoli e intensi" nei quali i minuti "volavano via veloci scanditi dal confronto sereno delle rispettive opinioni e della condivisione dei nostri pensieri e delle nostre idee, e anche da momenti di allegria". A rendere omaggio al maestro del giornalismo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, subito dopo, quello del Consiglio Mario Draghi. Pochi minuti a testa per scambiare qualche parola con la famiglia e a dare l'ultimo addio al fondatore di Repubblica.
Molti i giornalisti. Tra i primi ad arrivare, l'attuale direttore di Repubblica Maurizio Molinari e l'ex direttore della testata Ezio Mauro. Non è voluto mancare John Elkann, presidente del gruppo editoriale Gedi, cui appartiene La Repubblica. "L'ultimo incontro che abbiamo avuto è stato molto bello perché lui voleva molto parlare di futuro", ha ricordato Elkann. "Tutto questo grandissimo ottimismo e questo grande coraggio a voler stimolare in modo da creare un Paese e un mondo migliore, più forte. Credo che questo suo ottimismo è sicuramente il ricordo più bello e importante che mi ha lasciato".
Tra i colleghi anche Lirio Abbate direttore de L'Espresso accompagnato dalla scorta, Tommaso Cerno e Bruno Manfellotto.
Presenti, tra gli altri, anche Giovanni Floris, Massimo Giannini, Antonio Polito e Pierluigi Battista.
Tra i politici, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il segretario del Pd Enrico Letta e la deputata Pd Laura Boldrini. Sullo sfondo, la crisi di governo in atto. Una crisi che lui avrebbe raccontato coniugando "una ricognizione delle cause profonda con un punto di vista anche tagliente sui protagonisti", come ha sottolineato Gualtieri che ha ribadito come Scalfari abbia "sempre tenuto molto all'aggancio europeo dell'Italia, al diritto-dovere dell'Italia di esprimere una classe dirigente rigorosa, seria e dedita al bene comune". Anche Letta è intervenuto insistendo su "quanto lui apprezzasse Draghi, quanto fosse legato allo sforzo per l'Italia e per l'Europa di Draghi. Ne sono testimone diretto ed è una delle cose che condividevamo: questo forte sostegno e impegno per l'Italia e per l'Europa di Mario Draghi".
La cerimonia di commemorazione del fondatore di Repubblica si svolgerà domani alle 10.30 nella Sala della Protomoteca.