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Una Business School tra economia e salute. L'inaugurazione all'Università San Raffaele di Roma

Due premi Nobel lanciano la nuova scuola per i manager del futuro

Camillo Barone
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Da oggi l’Università telematica San Raffaele di Roma avrà una Business School (Sbs) tutta sua, un nuovo polo che contemplerà al suo interno un Master in Business Administration diviso in tre curricula: Banking and finance, International business e Sustainable finance. Ma non solo, dato che verranno offerti anche dei piani di studi per gli studenti dei corsi triennali, ovvero Management e consulenza aziendale, Management e economia della sanità e dell’innovazione tecnologica e Business e management dello Sport. Sono profili accademici, quelli appena tracciati dal San Raffaele di Roma, che vanno in una direzione ben precisa: la creazione di un connubio tra salute ed economia.

 

È proprio per questo che per l’inaugurazione della Sbs che si è tenuta ieri si è pensato a degli speaker di alto calibro in entrambi i campi, come il premio Nobel per la Medicina nel 2019, Gregg Semenza, e quello per l’Economia nel 2006, Edmund Phelps. Ad aprire l’incontro è stata la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha sottolineato come sia diventato sempre più importante «valorizzare le sinergie positive tra sanità, ricerca ed economia per contribuire alle prospettive di crescita e sviluppo di una società sempre più complessa e in continua trasformazione».

 

La relazione presentata da Phelps, economista della Columbia University, è stata un inno alla creatività, unica soluzione «per un percorso verso la buona vita». Per il Nobel fare impresa ed essere protagonisti dell’economia globale oggi significa «diventare in qualche modo persone nuove nel lungo viaggio verso l’ignoto. Ma questo livello più elevato di sviluppo implica la scoperta di talenti inaspettati all’interno di sé stessi». Da qui il suo augurio ai futuri studenti della Business School del San Raffaele, che dovranno abituarsi a pensare che «la prospettiva moderna dell’economia ci insegna che il futuro non è mai del tutto noto» e che quindi «tutto ciò che potranno fare è imbarcarsi per un viaggio verso l’ignoto».

 

La seconda lectio magistralis invece, presieduta dal Nobel per la Medicina Gregg Semenza, è stata centrata sulla «storia dell’ossigeno» e sulle capacità adattive delle cellule alle più disparate condizioni ambientali. Per lo scienziato è stata l’occasione per rimarcare i punti imprescindibili sui quali si deve basare la scienza del futuro, in unione con le imprese che investiranno nella sanità: deve essere internazionale, deve agire come motore per il futuro dei popoli, e soprattutto può sopravvivere solamente nei contesti aperti, democratici e creativi.

 

Chairman della neonata Business School è Giovanni Tria, che nel suo intervento ha spiegato che le priorità fondamentali che tutte le principali economie dovranno affrontare nel prossimo futuro saranno l’uscita dalle politiche monetarie e fiscali ultra-espansive e la stabilizzazione della produzione di beni e servizi lungo le catene produttive internazionali. Per l’economista gli studenti della SBS «potranno acquisire non solo conoscenza e competenze ma soprattutto apprendere un metodo, acquisire fiducia in sé stessi e sposare la prospettiva che il mondo è pieno di opportunità».

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