incrociatore moskva
A picco l'ammiraglia russa nel Mar Nero. Missile ucraino o incendio a bordo, è guerra di versioni
Due versioni contrapposte, come ormai accade dall'inizio della guerra in Ucraina. L’incrociatore russo ’Moskva' è affondato o in ogni caso è stato abbandonato di militari dopo che è stato colpito mercoledì 13 aprile da missili Neptune ucraini. Lo riporta la Cnn. Questa la versione di Kiev, naturalmente, perché per i media russi invece la nave sarebbe stata danneggiata dopo che un incendio ha fatto esplodere le munizioni che trasportava.
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Il "Moskva" (Mosca in russo) è l’ammiraglia della flotta russa nel Mar Nero. La nave da 12.500 tonnellate ha un equipaggio di circa 500 persone ed era armata con 16 missili da crociera "Vulkan" antinave, che hanno una portata di almeno 700 km (440 miglia). "A seguito di un incendio sull’incrociatore missilistico Moskva, le munizioni sono esplose. La nave è stata gravemente danneggiata", ha affermato in una nota il ministero della Difesa russo. Per Kiev è stato colpito dai missili ucraini Neptune, riporta l’agenzia di stampa ucraina Unian aggiungendo che un incendio è scoppiato sulla nave. La notizia, precisa Unian, è stata data dal giornalista Serge Marco "e le sue informazioni sono già state confermate dall’amministrazione statale regionale di Odessa". In ogni caso il ministero della Difesa russo ha detto che l’intero equipaggio dell’incrociatore Moskva è stato evacuato.
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L'affondamento del "Moskva" ha anche un valore simbolico per Kiev. È infatti la nave che si era avvicinata all'Isola dei serpenti, piccolo avamposto militare nel Mar Nero, all'inizio della guerra. Il video degli insulti dei soldati ucraini ai russi aveva fatto il giro del mondo. "È confermato che l’incrociatore Moskva oggi è andato esattamente dove l’avevano mandato le nostre guardie di confine dell’isola dei serpenti", ha detto il governatore di Odessa Maksym Marchenko su Telegram riferendosi all’ormai famoso scambio tra i militari ucraini sull’isola che, alla richiesta di arrendersi da parte delle forze navali russe che li bombardavano, avevano risposto mandandoli a quel paese.