premio 5 grappoli
Bibenda 2022, i migliori vini d'Italia. SIGNÆ: genialità emergenti a Montefalco
Nella giornata di lunedì 17 gennaio all’Hotel Hilton Cavalieri di Roma sede storica della Federazione internazionale dei Sommelier si alterneranno 100 tra i più qualificati esperti di vino per degustare il Sagrantino di Montefalco 2015 della Cantina Signae Cesarini Sartori premio 5 grappoli della Guida Bibenda. Sarà l’occasione per presentare il Merlò, selezione numerata, insieme agli IGT caratteristici della Cantina: La Randa, Peperosa, Rossobastardo ed il Benozzo l’interpretazione IGT della Cantina ricavato da uve di Sagrantino al 100%. Dopo tanti riconoscimenti Internazionali ed un Mercato prevalentemente Estero il Sagrantino coltivato nelle colline Di Bastardo entra nell’Olimpo dei vini della Guida Storica della FIS guidata da Franco Ricci l’uomo che ha favorito la crescita della conoscenza organizzando centinaia di corsi di avviamento al Vino e alla formazione di quelli che oggi sono i Migliori Sommelier Internazionali. Nella Cantina famosa per il suo Rossobastardo si coglie la gioia e la felicità per i 5 grappoli ma soprattutto per la giornata dedicata a questa giovane Azienda al femminile nel Tempio del Vino Italiano.
Alice e Chiara Cesarini Sartori dopo aver maturato importante esperienza nel Mondo dell’accoglienza e del Marketing da Chicago a Madrid a Bruxelles per tornare, una da Londra e l’altra da Milano, a Bastardo e realizzare il loro sogno di bambine: una Azienda Agricola solo loro ed indipendente. Del resto loro hanno respirato il profumo delle vigne, della Cantina, del Rossobastardo Live fin da bambine. Dopo la laurea sono “fuggite all’estero” perché non trovavano spazi nell’Azienda del giovane ed “ingombrante” genitore. Fuori da casa comprendono che il vino di Bastardo è un veicolo potente di Marketing e capiscono che questo è il loro futuro. Al telefono hanno detto: "Abbiamo costruito una nostra azienda nuova ed indipendente ma l’ispiratore resta nostro padre con la sua teoria che “il Produttore (le Vigneron) deve essere il protagonista della vinificazione delle sue uve, coltivate nel Territorio di appartenenza secondo la sua cultura, i suoli, il clima, il sole delle sue Vigne ( le Terroir)”.
Il padre che con un progetto allora visionario, oggi inseguito da tanti, ha detto: ”Compresi subito che gli obblighi burocratici dei disciplinari a discapito dell’autonomia del “povero contadino” determinando l’appiattimento dei vini. Per questo ho rinunciato ai vantaggi commerciali delle DOC e DOCG previlegiando i vini IGT più morbidi, gradevoli, accoglienti umili dove la cultura, la ricerca e la fantasia del Produttore sostituissero la facile “cartina del farmacista” e dove la tecnologia sostituisse la chimica di Sintesi alla ricerca di una Qualità 100% Genuina. Ho scelto la strada più difficile e contrastata della Diversità”. Intanto Quelli del Rossobastardo proseguono senza soste la ricerca per salvaguardare l’integrità dei polifenoli dell’uva producendo elementi nutraceutici in un contesto di Economia Circolare a Impatto Ambientale Positivo.