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Il Canada riapre ai turisti: il "foliage" e le 50 sfumature d'autunno

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Valeria Di Corrado
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«L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore». In questa frase dello scrittore francese Albert Camus c’è l’essenza del «foliage». Il termine inglese (letteralmente «fogliame») indica la trasformazione del colore delle foglie degli alberi, che – con l’arrivo della stagione autunnale – sembrano fiorire: da verdi, si tingono di giallo, arancione, rosso, viola, marrone. Un’esplosione cromatica, una magia della natura. Ammirare questo incantevole spettacolo è diventata un’attrazione turistica tra le più gettonate nei mesi di ottobre e novembre; uno dei motivi per i quali si sceglie di visitare il Canada, ricco di boschi di conifere e latifoglie, con querce, abeti, betulle e aceri.

Non a caso la foglia d’acero rossa è raffigurata sulla bandiera nazionale. Il clima mite e l’abbondanza di acqua sono fondamentali per la bellezza del «foliage», e il Canada possiede entrambi gli ingredienti (basti pensare che ha più laghi di qualsiasi altro Paese al mondo). I colori degli alberi, infatti, sono più accesi quando le temperature si abbassano gradualmente. La pioggia, poi, porta al suolo nuova linfa, che permette alle foglie di conservarsi più a lungo toniche e a tinte calde. Senza acqua, invece, si rinsecchiscono subito e cadono.

 


Il «foliage» è uno spettacolo romantico e al tempo stesso malinconico: è il segno tangibile che l’estate è finita e l’inverno si avvicina. Per lasciarsi «avvolgere» sensorialmente da questo rito di passaggio, in Canada c’è l’imbarazzo della scelta. C’è addirittura un sito web (www.ontarioparks.com/fallcolour) in cui è possibile consultare il bollettino in tempo reale sul cambiamento di colore e la caduta delle foglie nei vari parchi della regione centro-orientale (la più popolosa del Paese). «I rossi e gli arancioni degli aceri brillano, mentre le betulle e i pioppi stanno appena iniziando a ingiallire. Il larice rimane verde», si legge nella sezione dell’Algonquin Park, a nord di Toronto, che con i suoi 7.725 chilometri quadrati è uno dei punti di osservazione più popolari in Ontario. «Il nostro parco comincia a cambiare colore! Vieni a dare un'occhiata ai nostri sentieri di osservazione», è l’invito per il Balsam Lake. 

 


La Niagara Parkway, tanto amata da Winston Churchill, che divide Canada e Stati Uniti, offre scorci mozzafiato per gli automobilisti: il tratto più bello in autunno è tra le cittadine di Queenston e Niagara-on-the-Lak. Oppure, sempre per restare nella regione dell’Ontario, si può godere comodamente lo spettacolo del «foliage» seduti sul treno che percorre l’Agawa Canyon. In Quebec, invece, promettono panorami indimenticabili la catena Laurentian Mountains e il Parc National de la Jacques-Cartier, un altopiano montuoso tagliato da profonde valli, dove crescono betulle gialle, aceri e abeti neri.


Dal 7 settembre il Canada ha riaperto le frontiere ai turisti, che devono aver completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, esibire un tampone molecolare negativo, essere asintomatici e sottoporsi a un test a campione all’arrivo

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