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Genitali o alimenti? A Milano scoppia il caos politico sui maxicartelloni hot di Netflix
Una banana o l'organo genitale maschile? Un'ostrica o l'organo genitale femminile? Girano tutti intorno a questo equivoco i manifesti di cui da qualche giorno è interamente tappezzata Milano. Impossibile non imbattervisi, li ha commissionati la piattaforma Netflix per sponsorizzare l'uscita della nuova stagione della propria serie "Sex Education".
La terza stagione, in arrivo questo venerdì, è molto attesa. E la polemica politica che ha accompagnato la discussa campagna pubblicitaria sta dando ancora più risonanza all'appuntamento. In uno dei manifesti si vede un'ostrica fotografata di profilo proprio per ricordare l'organo riproduttivo femminile e la scritta ammiccante: "Se la vediamo in forme diverse è perché non ce n’è una sola. Ognuna è perfetta, anche la tua”, chiaro riferimento agli organi riproduttivi e all’invito ad accettare il proprio corpo.
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Ad attaccare è Fratelli d'Italia con la consigliera regionale lombarda Barbara Mazzali: “Per l’amministrazione Sala è normale tutto questo?” – si chiede la Mazzali – “È accettabile che simili poster siano sotto gli occhi di tutti, bambini e ragazzini compresi? L’educazione sessuale deve essere in capo alla famiglia”.
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E mentre al Comune si interrogano se intervenire o meno con la rimozione dei manifesti - siamo in campagna elettorale, il tema è piuttosto sensibile, ne sa qualcosa Lino Banfi con la sua pubblicità censurata per l'intervento del Moige - c'è anche chi difende la trovata pubblicitaria e va all'attacco della destra.
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«Oggi è il 20 settembre, 151esimo anniversario della breccia di Porta Pia e occasione per commemorare la laicità delle istituzioni. Ma mentre tutti i dati ci dicono che c’è ancora molto da fare per garantire una reale applicazione delle leggi dello Stato in materia di salute riproduttiva e accesso alla interruzione volontaria di gravidanza, assistiamo a quotidiani attacchi di chi vorrebbe portare la nostra società indietro di un paio di secoli» dice Lorenzo Lipparini, candidato capolista de La Milano Radicale alle prossime elezioni amministrative e assessore alla Partecipazione, cittadinanza attiva e Open Data del Comune di Milano.
«Secondo Fratelli d’Italia e l’associazione Pro Vita & Famiglia - continua Lipparini - bisognerebbe addirittura defiggere per contenuti osceni le affissioni che promuovono la nuova Serie Sex Education di Netflix che da sola, e con risorse private, fa quello che dovrebbero fare le istituzioni- aggiunge Lipparini - : informare e sensibilizzare su temi rilevanti per la salute e il benessere delle persone come la sessualità. Invece che scandalizzarsi e proporre censure è il momento di portare un normale dibattito su sesso e diritti nelle istituzioni e nella società».