educazione al cibo
Mattarella alla Festa dell'alimentazione di Coldiretti
Mattarella tra i bambini, per promuovere la corretta alimentazione. «L’educazione al cibo delle nuove generazioni è cruciale per il futuro dell’Italia in un momento in cui l’emergenza Covid ci ha messo di fronte a sfide mai immaginate prima sul fronte della salute, della sicurezza e dell’economia», ha esordito il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, in occasione della prima festa dell’educazione alimentare nelle scuole, nel ringraziare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha offerto la possibilità di inaugurare la prima fattoria didattica con centinaia di bambini provenienti da tutte le scuole d’Italia nella tenuta presidenziale di Castelporziano.
«Negli ultimi 20 anni Coldiretti ha lavorato per trasformare ciò che veniva chiamata materia prima agricola in cibo, non limitandosi a rappresentare gli interessi dei produttori agricoli italiani ma costruendo un ponte fra produttori e consumatori, fra interessi particolari e interessi generali dell’Italia» ha evidenziato Prandini nel sottolineare come «di pari passo abbiamo fatto crescere con le nostre imprese la rete dei servizi educativi per l’infanzia in Italia con oltre tremila fattorie didattiche che possono accogliere scuole e gruppi scolastici o famiglie, in sicurezza nei grandi spazi aperti delle campagne italiane, offrendo percorsi didattici o ricreativi sull’ambiente rurale, il lavoro degli agricoltori, l’origine dei prodotti alimentari e la vita degli animali. Una rete che nella stagione pandemica ha garantito un contributo determinante alle famiglie, in particolare bisognose, in termini di accoglienza e di offerta di servizi socio-educativi, anche nelle aree più svantaggiate del Paese».
Un percorso educativo che, come spiegato dall presidente della Coldiretti, ha permesso di coinvolgere oltre mezzo milione di bambini ogni anno su tutto il territorio nazionale aiutandoli a formare il gusto e l’attenzione alla distintività e alla biodiversità contro l’omologazione a tavola. «Un progetto, quello sull’educazione alimentare, che - continua Prandini - è diventato e resterà cruciale nella visione e nel lavoro quotidiano di Coldiretti assieme a quello degli agricoltori italiani, e ci auguriamo sempre più di tutta la filiera agroalimentare. Un progetto che vede protagonisti le donne imprenditrici e Coldiretti Donne impresa, Campagna amica, i giovani di Coldiretti». L’emergenza Covid ha fatto affiorare sia il tema del necessario rafforzamento della sovranità alimentare del nostro Paese, sia l’esigenza di una progetto lungimirante e pragmatico per un modello di sviluppo sostenibile, a partire dal cibo. Un cibo che sia da tutti i punti di vista in linea con il progetto di transizione ecologica che abbiamo davanti.
«In questi anni abbiamo fatto passi importanti: nel 2019 nelle scuole primarie è partita la prima Campagna nazionale di educazione alimentare e dello sviluppo sostenibile in sinergia con gli Uffici scolastici regionali e reti di soggetti pubblici e privati del mondo sanitario, dell’Università e della ricerca, dello sport mentre nel 2020 c’è stato l’inserimento di moduli formativi sull’educazione alimentare e il modello di agricoltura e sviluppo sostenibile nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica», ha ricordato Prandini nel sottolineare che «la qualità della vita dei nostri bambini e delle nostre famiglie inizia a tavola. Vogliamo che i nostri bambini crescano bene, imparino a riconoscere il giusto cibo e a difendersi da quello che nuoce. Vogliamo che la prerogativa della dieta mediterranea, che ci consente di avere uno dei popoli più longevi del pianeta, rimanga patrimonio inscalfibile del nostro Paese».