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Le donne reagiscono allo stupro di Villa Gordiani: "Fallimento nella prevenzione"

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Il caso di stupro a Villa Gordiani scatena le reazioni del mondo femminile. Questa mattina alle 7 una giovane ventitrenne è stata violentata nel parco del quartiere Prenestino ed è stata ricoverata all’ospedale Sandro Pertini della Capitale. L’Associazione donne per la sicurezza ha pubblicato un comunicato dopo l’episodio: “La pandemia COVID-19 ha frenato tante cose, ma non la violenza di genere. Ha, inoltre, messo a nudo non solo il fallimento dei precedenti sforzi per prevenire e rispondere efficacemente alla violenza, ma anche la natura profondamente radicata e sistemica della violenza perpetrata dagli uomini contro le donne”.

 

 

“E’ di oggi - prosegue la nota - la notizia di una giovane donna aggredita e stuprata in un parco pubblico di Roma, Villa Gordiani, mentre faceva jogging. Stupri che ormai vengono perpetrati non solo ai margini delle periferie, sotto i ponti, nei parchi, nelle baraccopoli nelle case occupate abusivamente, nei locali chiusi da anni. L’associazione Donne per La Sicurezza Onlus, da sempre impegnata nella lotta contro la violenza sulle donne crede che ormai le parole non servano più, parole come mappare la città, installare telecamere (dove l’hanno fatto?) NON HANNO e non avranno nessun effetto, CHIEDIAMO invece che tutto il personale delle forze dell'ordine senza distinzione di divisa venga addestrato e impegnato nelle attività di controllo con disposizioni precise e operative, con mezzi adeguati e organizzazione seria".

 

 

L'associazione poi conclude: "VOGLIAMO UNA CITTA’ SICURA…. E allora torna in auge quando nel 2009 organizzammo ronde rosa per difenderci dal pericolo di violenze sessuali e contro gli immigrati ubriachi. E all’imbrunire giravamo disarmate prima solo nel IX Municipio, nel quartiere Appio, dove era avvenuto lo stupro di San Valentino, poi in tutta Roma. Allora volevamo solo provocare uno Stato assente ed indifferente, OGGI diventa sopravvivenza e nulla ci tranquillizza, nemmeno ricordare «Roma non è una città insicura» come sostenne nel lontano 2017, il precedente capo della polizia, Franco Gabrielli".

 

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