Splendido a Pompei: ritrovato intatto il Termopolio con ancora il suo street food
Dagli scavi di Pompei salta fuori ancora una volta una meraviglia: intatto con i suoi straordinari affreschi che sembrano quasi tridimensionali il Termopolio della Regio V e perfino pentole e scodelle con i resti del cibo da strada e delle bevande da asporto. Più di duemila anni fa infatti andava già di moda fra i pompeiani lo street food che ci illudevamo fosse una scoperta dei nostri tempi. Esulta il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, che almeno ne mette una a segno per il suo ministero dopo avere fatto lo scudiero dei dpcm più restrittivi di Giuseppe Conte. Nel termopolio ritrovato è perfettamente conservata l’immagine di una ninfa marina a cavallo e animali con colori talmente accesi da sembrare tridimensionali. Il ministero dei beni culturali sottolinea in un comunicato che “a stupire è il ritrovamento nei recipienti del Termopolio di tracce di alimenti che venivano venduti in strada. Era infatti abitudine dei pompeiani quella di consumare all’aperto cibi e bevande calde” e avverte che “gli specialisti del Parco archeologico di Pompei stanno già studiando il materiale per verificare quanto questa scoperta possa ampliare le conoscenze sulle abitudini alimentari di età romana”. Per Franceschini che mette subito cappello «con un lavoro di squadra, che ha richiesto norme legislative e qualità delle persone, oggi Pompei è indicata nel mondo come un esempio di tutela e gestione, tornando a essere uno dei luoghi più visitati al mondo in cui si fa ricerca, si continua a scavare e si fanno scoperte straordinarie come questa». Secondo Massimo Osanna, Direttore Generale ad interim del Parco archeologico di Pompei «oltre a trattarsi di un’ulteriore testimonianza della vita quotidiana a Pompei, le possibilità di analisi di questo Termopolio sono eccezionali, perché per la prima volta si è scavato un intero ambiente con metodologie e tecnologie all’avanguardia che stanno restituendo dati inediti. All’opera è un team interdisciplinare composto da: antropologo, fisico, archeologo, archeobotanico, archeozoologo, geologo, vulcanologo: alle analisi già effettuate in situ a Pompei saranno affiancate ulteriori analisi chimiche in laboratorio per comprendere i contenuti dei dolia (contenitori in terracotta)». (Video Ministero Beni Culturali su Foto Luigi Spina)