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Camaiani torna a Roma: ora le donne hanno bisogno di bellezza

Gabriella Sassone

Vittorio Camaiani aveva avvisato tutte le amiche e clienti via WhatsApp. “Torno due giorni a Roma con la mia formula “Atelier per un giorno” ma “Una alla volta”, come dettano le regole del distanziamento sociale, così sarà “solo per te” la scoperta della mia collezione primavera-estate 2020”. Come sempre, nel delizioso albergo Santa Chiara al Pantheon (uno dei pochi riaperti a Roma), lo stilista ha accolto davvero “una alla volta” le sue affezionate, insieme alla moglie Daniela Bernabei, da lui ribattezzata “il Generale”. Per tutte, in regalo le sue mascherine fashion in seta dipinta a mano con l’antico sistema batik e cotone, per essere uniche e eleganti anche sotto Covid-19. “Le donne hanno bisogno di bellezza e di sentirsi perfette dopo essere state chiuse in casa per 2 mesi. E la moda va provata, va vissuta, un abito deve calzare a pennello, non può essere scelto su un catalogo o online”, dice Vittorio, ribattezzato “il poeta della moda” per il suo lavoro che mixa quella qualità tutta artigianale dell’alta moda italiana ma anche una creatività che si è spesso intrecciata con l’arte e che, via via, ha regalato alle sue clienti viaggi estetici indimenticabili. Il couturier sanbenedettese tanto amato dall’indimenticabile Marina Ripa di Meana per guardare avanti dopo la pandemia e il dolore provato da tutti ha scelto di guardare al passato. E di omaggiare con la collezione primavera estate 2020 il lavoro di uno dei maestri indiscussi dell’Alta Moda italiana: Roberto Capucci. Come se avesse attraversato le stanze di un museo dedicato al grande couturier romano e ne avesse assimilato l’estetica, Camaiani ha costruito una collezione suggestiva che rilegge Capucci attraverso la sua personale cifra stilistica e al contempo omaggia la grande tradizione italiana della Haute Couture. Alcuni degli stilemi cari a Capucci (e che lo hanno reso celebre), vengono reinterpretati da Camaiani attraverso i suoi personali tratti distintivi che in un certo senso attualizzano all’era moderna l’eleganza sontuosa del Capucci degli anni Cinquanta e Sessanta.

Camaiani costruisce un ponte tra Passato e Presente ricchissimo di proposte stilistiche e cromatiche in un gioco continuo di citazioni dal giorno alla sera. Si comincia con la parte dedicata al giorno virata nelle sfumature del beige e del bianco dei lini spalmati e della maglina in seta di capi disinvolti e sofisticati. In un gioco ironico di corde da pacco e di tessuti che assomigliano a carta stropicciata, i capi prendono la forma di scatole immaginarie che Camaiani invia a Capucci con tanto di cartellini in seta con il nome del destinatario ricamato a mano. Sono le scatole da cui emerge poi la collezione nella sua parte più colorata e couture, in cui risiede il vero e proprio omaggio di Camaiani al maestro 89enne.

  

La lavorazione a plissé, tecnica cara a Capucci, compare su camicie di organza arricchite di fili colorati che in un finto incompiuto omaggiano l’atmosfera delle sartorie di alta moda o nel completo pantalone bianco in tulle e seta. Un rimando al plissé anche il top del completo pantalone verde oliva e giallo in doppia seta, costruito dalla successione di cordoncini di seta realizzati a mano. Il plissé ritorna poi anche nella parte sera nel capo scenografico grigio con corpetto serrato da un nodo ricamato di baguette e ampia gonna plissettata e nel tubino nero arricchito da preziose decorazioni che nascono dalle spalline. Chiudono il giorno le camicie in organza decorate da una maxi rouche applicata sulla parte frontale e il sontuoso completo pantalone ricoperto di impalpabili rouches a motivo tartan, entrambi dichiarato omaggio dello stilista alla più squisita Couture.

Altro motivo che guarda a Capucci è il ventaglio, che lo stilista marchigiano propone in diversi capi. Lo troviamo riprodotto nel coloratissimo motivo del batik dipinto a mano su suo disegno, nel giacchino in duchesse rossa con ventagli plissé a lavorazione soleil, nei tagli di giacche con colori a contrasto o ancora nella cinta che decora una tuta da sera. Anche la scelta delle nuance cromatiche contribuisce a celebrare lo stile Capucci: i rosa, i fucsia, i gialli, i rossi, come nell’abito da sera in seta multicolore arricchito da due grandi foulard drappeggiati e fermati da cinture in seta di diverso colore.

“Con questa collezione voglio riportare l’intramontabile eleganza e la genialità di Capucci e di tutta un’epoca filtrate dal mio sguardo, soprattutto ora che la moda è ferma al palo, con le sfilate in stand by fino a nuovo ordine. I miei abiti sono per una donna raffinata che sa guardare al passato senza rinunciare alla praticità del moderno”, conclude. Non può che essere invece un omaggio a Marina Ripa di Meana quel sontuoso cappello-lampadario che solo lei avrebbe potuto indossare : infatti è stato creato pensando a lei!