di Mario Bernardi Guardi In «Non è vero...ma ci credo», un film del 1952, il commendator Gervasio Savastano (Peppino De Filippo), particolarmente superstizioso, assume nella sua fabbrica di conserve Alberto (Carlo Croccolo), un simpatico giovane.
Infatti,gli affari stanno andando male e siccome Alberto ha la gobba... Crederci o non crederci? Gervasio ci credeva. Benedetto Croce, insigne «papa laico», no, però da buon meridionale (abruzzese trapiantato a Napoli), prendeva le sue cautele. E confessava: «Non sono superstizioso, ma per sicurezza faccio le corna». Da parte sua, Leon Trotzsky, uno degli alfieri del bolscevismo e della Rivoluzione d'Ottobre, metteva in guardia contro quelli che non ci credono con una frase paradossale: «Non c'è nessuno più superstizioso degli scettici». Che dire? Chi ha buone memorie liceali, ricorderà che nel «De rerum natura» Lucrezio tuona contro la superstizione. Rievocando, a colpi di indignazione, la storia di Ifigenia che fu sacrificata dal padre Agamennone perché l'indovino Calcante così aveva vaticinato: la flotta achea, trattenuta in Aulide da una persistente bonaccia, a causa della collera di Artemide contro i Greci, riprenderà il largo quando una vergine sarà immolata alla dea. «Di quanti mali si fece colpevole la superstizione!», grida sdegnato Lucrezio che, in nome del verbo epicureo, vuole liberare gli uomini da ogni falsa, castrante credenza. Ma Epicuro non gli servì quando gli fu propinato un filtro d'amore che, con la sua magica potenza, lo fece sprofondare nella pazzia, prima di condurlo a un tragico suicidio. Nel suo "Dizionario della superstizione" (Castelvecchi, pp. 276, euro 22), Helmut Hiller, studioso tedesco noto per le sue esplorazioni nella cultura medioevale, dunque in un vivaio di miti, riti, simboli, magie e manie, culti religiosi e credenze superstiziose, registra dalla A alla Z, i lemmi più significativi di una "controcultura" che trova le sue radici nei recessi più profondi dell'animo umano. E che da sempre è oggetto della più varie discipline (dalla storia alla psicologia, dalla antropologia alla psicanalisi…). Il libro è stato pubblicato per la prima volta in Germania nel 1986 e dunque non c'è posto per quella profezia maya che il 21 dicembre ha fatto provare un po' di strizza anche agli scettici, ma tutto il resto c'è, registrato con puntiglio teutonico. E si tratta di centinaia di voci dottamente e dettagliatamente esaminate. Ecco qualche curiosità, dalla A alla Z, e sul filo dell'assurdo (ma anche l'assurdo va "indagato"…). Amore: per conquistare l'oggetto del desiderio, dovete portare addosso delle pietre bianche tolte dallo stomaco di una gallina nera. Bambino: quelli battezzati a un fonte battesimale nuovo avranno il dono di vedere gli spiriti e di indovinare il passato. Carnevale o meglio martdeì grasso: chi in quel giorno mangia pappa di miglio con sanguinaccio si assicura il benessere per il resto dell'anno. Denaro: sputate sui soldi riscossi, così li moltiplicherete (alla faccia della crisi…). Escrementi: quelli di passero giovano in caso di coliche, ballo di San Vito e mal di denti. Farfalla: organizzatevi per prenderne con le mani una prima di San Giorgio (23 aprile): vi indicherà un numero fortunato alla lotteria, aggiungendo al numero del giorno quello delle macchie sulle ali. Gatto nero: non azzardatevi a picchiarne uno di notte con la mano destra, se non volete che tutto il braccio sia colto da paralisi. Invisibilità: si può conquistare in molti modi, ad esempio bevendo il latte di una mucca totalmente nera. Ladro: per fare in modo che il furfante restituisca il bottino, dovete digiunare, in compagnia di una gallina (nera, ovviamente) per nove venerdì. Mal di denti: è efficace un impacco di sapone verde e caffè macinato, applicato dietro l'orecchio opposto alla zona dolente. Occhi: uno smeraldo al collo migliora la vista. Parto: per facilitarlo, la futura mammina dovrà legarsi attorno ai fianchi un sacchetto di lino con undici o tredici (e il dodici? No, lui no!) semi di coriandolo. Ragno: porta fortuna il fatto che lungo il suo filo un ragno (rigorosamente nero) scenda o salga sul corpo di una persona. Sangue: chi si spalma sulle sopracciglia quello di un pipistrello può sperare di veder di notte come di giorno. Tristezza: allontanatela con una pietra preziosa. Vanno bene ametista, calcedonio, granato, opale, rubino, zaffiro. Uova: per gli uomini la pellicina sotto il guscio ha la stessa efficacia del Viagra; le donne possono guarire dalla sterilità . Vino: a primavera, sotterrate una bottiglia sotto un formicaio, dopo un anno tiratela fuori e bevete: virilità assicurata. Zanzare: osservatele prima di schiacciarle, se si muovono danzando, annunciano bel tempo.