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È la regista americana Jennifer Lynch (di cui sotto il Monte Bianco si era visto in passato «Surveillance») a presiedere la giuria del 22mo Courmayeur Noir in Festival, diretto da Giorgio Gosetti e di scena - da ieri - fino al 16 dicembre.

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Conl'anteprima di Hitchcock di Sacha Gervasi è cominciata a Courmayeur una autentica passerella di novità e personaggi che confermano lo stato di salute di un genere (dal giallo al thriller) che appassiona insieme lettori e spettatori. Oggi, grande attesa per il film di Carl Colby «The Man Nobody Knew» dedicato alla controversa figura di suo padre, l'asso delle spie William Colby che guidò la CIA in una delle sue stagioni più avventurose e controverse, tra la guerra in Vietnam, la costruzione di Gladio in Europa, i golpe in Sud America. Attesi anche Dario Argento e Federico Zampaglione con «Tulpa» interpretato da Claudia Gerini. Altra prima in programma quella dell'ultimo film di Gabriele Salvatores, «Educazione siberiana» tratto dal romanzo di Nicolai Lilin: l'autore del libro, così come Salvatores, saranno a Courmayeur assieme ai due giovani attori lituani, Arnas Fedaravicius e Vilius Tumalavicius, domani alle 12.45 al Jardin de l'Ange. Tratto dal romanzo omonimo, diventato un caso editoriale, il nuovo film di Gabriele Salvatores mette in scena la comunità siberiana, raccontando il passaggio dall'infanzia all'adolescenza di due amici, Kolima e Gagarin, da sempre educati al rispetto delle regole siberiane: ma di fronte all'avanzare del consumismo e della globalizzazione, si ritroveranno a prendere strade diverse. Tra i protagonisti del film vi sono anche John Malkovich, Peter Stormare e Eleanor Tomlinson. Madrina del Festival sarà Carolina Crescentini che già l'altra sera, nell'ambito del XVI Tertio Millennio Film Fest, ha ricevuto Il Premio Navicella Fiction per «Mai per amore», episodio «Ragazze in web» per «la capacità di infondere ai personaggi che interpreta umanità e calore, alternando cinema e tv con coraggio e professionalità, anche nei ruoli più problematici». Gli RdC Awards, riconoscimenti che la Rivista del Cinematografo consegna ogni anno ai protagonisti del mondo del cinema, della tv e della cultura sono poi andati a Gianni Amelio per «Il primo uomo»; il premio Diego Fabbri al miglior saggio di cinema a Irene Bignardi per «Storie di cinema a Venezia» (Marsilio); e il premio Colonna Sonora a Timothy Brock. Din. Dis.

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