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di Antonio Angeli L'estate si tinge di giallo: basta dare un'occhiata alle vetrine delle librerie per vedere che, con la bella stagione, il fantasy si ritira, il rosa si restringe, il saggio va in letargo per lasciare spazio al poliziesco.

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Nonsi può scordare che giallo e Mondadori non sono proprio la stessa cosa, ma sono due concetti che vanno meravigliosamente d'accordo: un po' come crema e cioccolata, baci e abbracci, pane e prosciutto. Un altro elemento che si sposa benissimo con il giallo è l'estate. Se il romanzo giallo piace, piace ancor di più quando si è in vacanza, tranquilli, rilassati, sotto il sole, così che un po' di «brivido» ci sta bene. All'idea del giallo estivo si unisce poi un corollario tutto italiano: il mare, la spiaggia, un pasto non proprio frugale, degnamente accompagnato. Il livello medio di felicità dell'italiano va ricercato sotto l'ombrellone, in ciabatte, con il «gialletto» in mano e poi birra ghiacciata, spaghetto con le vongole, rutto libero. Per chi ha una sete di giallo difficile da estinguere Mondadori propone adesso «I Thriller dell'estate», bei libroni con la loro fascetta, immancabilmente gialla, a euro 12,90. Freschi, freschi per questa serie sono arrivati: «Senza Lasciare traccia», di Harlan Coben, americanissimo del New Jersey che si presenta così: «Dal re delle classifiche mondiali un thriller velocissimo e implacabile». Di Robert Crais, della calda Louisiana, invece «La prima regola»: «Una rapina sanguinosa. Una famiglia distrutta. Un uomo in cerca di vendetta». Crais, sceneggiatore di serie come «Quincy», «Miami Vice», «Avvocati a Los Angeles» è un maestro indiscusso dell'action thriller e in questo libro descrive nel dettaglio il mondo dei mercenari e delle gang di criminali provenienti dall'ex Unione Sovietica. Sia Coben, che propone una classica detective story, che Crais sono figli naturali di Dashiell Hammett e Raymond Chandler: i loro romanzi offrono, aggiornato al Terzo Millennio, il genere Hard boyled: storie dure che non lascino il fiato. La parola giallo indica storie poliziesche e romanzi noir in Italia e solo in Italia perché, nel lontano 1929, un benemerito della nostra cultura (quella vera), Arnoldo Mondadori, iniziò a pubblicare una serie denominata «I libri gialli», che potevano essere acquistati nelle edicole e sottolineiamo questo elemento che diede al progetto una connotazione al tempo stesso popolare e «alta». L'atto di nascita vero e proprio del giallo è il 25 settembre 1929, data di un lettera di Mondadori che illustra per la prima volta il progetto. Nel 1946 arriva il nome «Il giallo Mondadori»: in questa collana, che vede negli anni Sessanta e Settanta un periodo strafortunato, sono apparsi tutti i più grandi. Il «gialletto» era stampato a due colonne per pagina, in modo che potesse essere letto anche tutto ripiegato in mano: come poteva accadere su un autobus superaffollato o in treno. Ma anche sotto l'ombrellone. negli anni Settanta vedere un Giallo Mondadori, un po' incurvato, su uno di quei tavolinetti rotondi di plastica attaccati a molti ombrelloni, era quotidianità. Le copertine erano bellissime: firmate da Carlo Jacono, un vero maestro dell'illustrazione. Quelle icone che dilagavano fuori dal cerchio rosso, in un pagina tutta gialla, sono diventate simbolo di un'epoca. Alla direzione di questo monumento si alternarono, negli anni, Alberto Tedeschi, Oreste Del Buono, Laura Grimaldi. Attualmente il direttore è Maurizio Costanzo. In fondo ai volumetti un raccontino breve, delle curiosità. Spesso delle strip americane che, tra i Cinquanta e i Sessanta, erano quasi del tutto sconosciute agli italiani. La carta era quello che era, ma dentro c'erano: Rex Stout, Donald E. Westlake, John Dickson Carr. «Addio miss Marple», di Agatha Christie, l'ultimo romanzo della scrittrice con protagonista la sua celebre eroina, uscì nel Giallo Mondadori il 21 novembre 1976, lo stesso anno nel quale morì, a 85 anni, l'amatissima regina del giallo.

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